RECKLESS
Reckless
Tracklist: She Want To Be Loved / My Disease (Is Called Rock) / Big Boobs Baby / I Wanna Rock Tonight / Lonely Star / Love Maze / Lovelines.
Se pensate che lacca, glitter, latex, festosità ed eccessi provocatori tipicamente anni ’80 siano morti e sepolti, dovrete ricredervi. I vicentini Reckless sono nati come cover band dei vari mostri sacri dello street/glam (Motley Crue, WASP, Cinderella, Poison…) per approdare poi a un repertorio originale. In mezzo a questa storia lunga circa 6 anni c’è anche la tragica e prematura scomparsa del loro chitarrista Puru, nel dicembre 2009. Solo per aver ritrovato il coraggio e la voglia di proseguire questi ragazzi meritano un sincero plauso.
Il loro EP omonimo è inciso nell’ottobre 2010 ed è proprio quello che vi aspettate, un tributo a quella decade pazza e rumorosa che imperversò nell’ambito rock/metal di metà anni ’80. La traccia d’apertura è fulminante almeno quanto la voce di A.T. Rooster, fondatore e unico membro superstite della formazione originale dei Reckless. Coinvolgente l’arrangiamento e le scelte nei controcanti, il biglietto da visita è pura accademia street/glam. Nel proseguo del disco non si hanno grandi sorprese da questo punto di vista, per gli appassionati di questo genere il prodotto è decisamente appetibile: sesso, droga e rock’n’roll sono serviti. Così anche nelle tracce più orecchiabili come Big Boobs Baby, dove il vocalist dimostra di avere una buona gestione anche del registro pulito, Lonely Star o la finale e meditata rock ballad Lovelines ritroverete quella scia di rock energico ma più appetibile al pubblico cui tanto diedero gli anni ’80. Il lavoro convince soprattutto sotto l’aspetto dei refrain e dei fraseggi tra voce principale e cori, elementi essenziale in questo stile e che i Reckless sanno davvero valorizzare. Di fatto Reckless è una vera e propria macchina del tempo, un ritorno in piena regola accademica allo street/glam più intransigente ed esuberante. Certo non si può dire che i Reckless siano un gruppo originale o che inseriscano particolari note di personalità nel proprio repertorio ma c’è anche da considerare che questo gruppo è nato come cover band, trovo dunque giustificabile il risultato ottenuto in sede di composizione. In effetti si potrebbe auspicare un’evoluzione del sound in termini più propri e meno di tributo ma sono portato a ritenere, vista la qualità del prodotto, che sia solo questione di tempo. In attesa di una maturazione della personalità di un gruppo che poi (c’è da dirlo) ha subito continui cambi di line-up, si può per ora lodare questo primo passo del gruppo che quanto meno si stacca dal novero delle cover band e tenta di imboccare la strada del repertorio originale.
VOTO: 76/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/04/12
GENERE: glam/street/hair metal
SITO WEB: http://www.myspace.com/reckless80
RECENSORE: doc.NEMO
Reckless
Tracklist: She Want To Be Loved / My Disease (Is Called Rock) / Big Boobs Baby / I Wanna Rock Tonight / Lonely Star / Love Maze / Lovelines.
Se pensate che lacca, glitter, latex, festosità ed eccessi provocatori tipicamente anni ’80 siano morti e sepolti, dovrete ricredervi. I vicentini Reckless sono nati come cover band dei vari mostri sacri dello street/glam (Motley Crue, WASP, Cinderella, Poison…) per approdare poi a un repertorio originale. In mezzo a questa storia lunga circa 6 anni c’è anche la tragica e prematura scomparsa del loro chitarrista Puru, nel dicembre 2009. Solo per aver ritrovato il coraggio e la voglia di proseguire questi ragazzi meritano un sincero plauso.
Il loro EP omonimo è inciso nell’ottobre 2010 ed è proprio quello che vi aspettate, un tributo a quella decade pazza e rumorosa che imperversò nell’ambito rock/metal di metà anni ’80. La traccia d’apertura è fulminante almeno quanto la voce di A.T. Rooster, fondatore e unico membro superstite della formazione originale dei Reckless. Coinvolgente l’arrangiamento e le scelte nei controcanti, il biglietto da visita è pura accademia street/glam. Nel proseguo del disco non si hanno grandi sorprese da questo punto di vista, per gli appassionati di questo genere il prodotto è decisamente appetibile: sesso, droga e rock’n’roll sono serviti. Così anche nelle tracce più orecchiabili come Big Boobs Baby, dove il vocalist dimostra di avere una buona gestione anche del registro pulito, Lonely Star o la finale e meditata rock ballad Lovelines ritroverete quella scia di rock energico ma più appetibile al pubblico cui tanto diedero gli anni ’80. Il lavoro convince soprattutto sotto l’aspetto dei refrain e dei fraseggi tra voce principale e cori, elementi essenziale in questo stile e che i Reckless sanno davvero valorizzare. Di fatto Reckless è una vera e propria macchina del tempo, un ritorno in piena regola accademica allo street/glam più intransigente ed esuberante. Certo non si può dire che i Reckless siano un gruppo originale o che inseriscano particolari note di personalità nel proprio repertorio ma c’è anche da considerare che questo gruppo è nato come cover band, trovo dunque giustificabile il risultato ottenuto in sede di composizione. In effetti si potrebbe auspicare un’evoluzione del sound in termini più propri e meno di tributo ma sono portato a ritenere, vista la qualità del prodotto, che sia solo questione di tempo. In attesa di una maturazione della personalità di un gruppo che poi (c’è da dirlo) ha subito continui cambi di line-up, si può per ora lodare questo primo passo del gruppo che quanto meno si stacca dal novero delle cover band e tenta di imboccare la strada del repertorio originale.
VOTO: 76/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/04/12
GENERE: glam/street/hair metal
SITO WEB: http://www.myspace.com/reckless80
RECENSORE: doc.NEMO