Comincerei con la più classica delle domande, vale a dire come nasce e cosa c'è dietro il progetto Tryfux?
Tryfux è un idea che prende vita nel 2009. Inizialmente nasce come un side project solista, visto che dal 2005 al 2010 la mia attività principale è stata quella di chitarrista al servizio dei Discordia, la mia prima band. Comunque nel 2010 ho radunato alcune idee e sono entrato in studio per incidere 'Tryfux' EP, uscito in distribuzione digitale tramite Pirames International SRL. Da lì all'album successivo, 'The Alternative World', la strada è stata breve: ho cercato di sviluppare subito un discorso musical/concettuale che mi premeva molto, influenzato tanto dal Minimalismo Elettronico quanto dal Rock Progressive e da tematiche Space.
Ecco, appunto, come notai in recensione pare di poter leggere un concept nella tua musica e specialmente in "The Alternative World". Io ho dato la mia interpretazione personale, ma credo che numerose altre possano esserne date. Sei concorde? Oppure c'è qualcosa di più chiaro e definito dietro la musica di Tryfux?
Il 'concept' da parte mia è chiaro e definito, ma naturalmente te, come anche altri ascoltatori/recensori, hai giustamente dato una tua opinione in base a come ti stimolava la musica, il che è senza dubbio un'ottima cosa. Alla fine se vi si presta attenzione un disco strumentale può svelare i suoi aspetti nascosti allo stesso modo di uno cantato, solo che l'interpretazione di ognuno è prettamente soggettiva e legata alla fantasia.
Nella prima risposta hai accennato alle tue influenze, parliamone più approfonditamente e magari in relazione soprattutto al minimalismo elettronico, area musicale credo ignota a molti (me compreso).
Giusto! Mi pare doveroso visto che in precedenza ti ho citato solo parzialmente ciò che mi influenza e che mi da ispirazione. Diciamo che l'idea del Minimalismo è un insegnamento che ho ricevuto ascoltando i grandi maestri della musica moderna, elettronica e non. Posso citare senza problemi Kraftwerk, Can, Neu!, Depeche Mode, Duran Duran, Devo, David Bowie (periodo '77) e il mitico Brian Eno. Poi comunque non mi fermo al 'minimale', perchè adoro svariata musica, fra cui tutto il Rock Progressivo anni '70 e la sperimentazione di vario genere, vedi Pink Floyd, Radiohead, Massive Attack, Mr Bungle ecc. La mia idea di suono è quindi influenzata da tanti input, anche se può sembrare molto minimale e unidirezionale alle volte!
Passo a una domanda delle più classiche e che probabilmente ti aspetti: che significa Tryfux? Cosa c'è dietro il nome di questo progetto?
Bella domanda! Tryfux significa...il niente. Non ha un significato logico, mi piaceva l'assonanza del nome. In più mi suonava un po’ futurista, moderno, spaziale, quindi calzava a pennello per il tipo di idea che avevo in mente per il progetto!
Andiamo un po' sul lato compositivo allora. La domanda è se nella tua mente è nato prima il concept o prima alcune canzoni a partire dalle quali hai poi voluto sviluppare la storia. Inoltre, visto che di sicuro le canzoni non sono nate in fila, vorrei sapere qual'è stato più o meno l'ordine di composizione.
Tutto è partito da un idea: fare un disco legato tematicamente e armonicamente. Avevo già alcune canzoni di vantaggio, poi man mano che ne incidevo altre prendeva forma il 'concept'. L'idea del viaggio spaziale era già di partenza, quindi non è stato difficile indirizzare i brani verso la tematica dell'album. I brani inoltre non sono affatto nati con ordine, anzi, alcuni di essi hanno anche una lunga storia alle spalle. 'Landing' ad esempio è nata già qualche anno fa, solo che poi ha preso nuova vita grazie alla forma del 'concept'. Per il resto il materiale è stato quasi tutto scritto/prodotto nel periodo di tempo in cui veniva inciso.
Parlando invece di registrazione vorrei chiederti non solo la tempistica tra composizione, recording e mastering finale, ma anche se ti sei avvalso di qualche collaborazione di amici e/o colleghi musicisti o se oppure hai registrato tu tutti gli strumenti.
Metto subito in chiaro che il progetto è stato interamente prodotto e portato avanti esclusivamente da me! Dico cosi perchè già in passato alcuni recensori hanno recepito male il progetto, pensando che ci fossero altri collaboratori dietro, che fosse una band convenzionale o cose del genere. Tryfux non è nato per essere una band, è sempre stato un progetto dedicato a quello che mi andava di fare sul momento, e sinceramente va bene così. Faccio tutto da solo non perchè non mi piaccia collaborare, piuttosto perchè preferisco arrangiarmi con le mie mani su come si stende il progetto di un disco e la relativa produzione. E' un po’ una sfida che mi sono posto per capire meglio tanti aspetti di dell'Arte musicale. Comunque non escludo di voler allargare i miei orizzonti in futuro, specie per quanto riguarda la collaborazione con altri musicisti.
Ne deduco che per il momento non c'è la volontà di portare questo progetto in un eventuale contesto live, o sbaglio? In questo caso ti chiedo se ci sono già all'orizzonte nuovi pezzi o semplicemente progetti per un nuovo lavoro di Tryfux.
Il discorso live per il momento lo sto organizzando. I brani di 'The Alternative World' sinceramente non sono nati per eseguirli live, era una sorta di esperimento che volevo tentare per capire meglio cosa ottenere. Dirò di più: molti di quei brani non avrebbero nemmeno un senso eseguiti live, se non riarrangiati e modificati a dovere. Adesso invece, sto optando per una via più tipicamente da 'band', anche se l'idea di base rimane comunque quella del progetto solista. Vedrò come si svolgono le cose, nel frattempo sto buttando giù la preproduzione del nuovo lavoro, che sarà un po’ un cambio di rotta rispetto al precedente!
Altra curiosità. Per tutto l'ep "The Alternative World" non sentiamo pronunciare tante parole, anzi praticamente nessuna se si escludono alcune voci in "Warning". Voci non certo rassicuranti peraltro. E' una qualità che mi ha conquistato: troppo spesso si sentono pezzi con testi al limite del superfluo, mentre qui parlano solo i suoni, la musica, è a partire da questi che si costruisce il concept e non attraverso i testi. E' una cosa voluta o si tratta di un'eventualità?
Anche se la durata è inferiore ai 40 minuti (che per un disco strumentale sono comunque sufficienti) per evitare dubbi ci tengo a precisare che si tratta di un Lp più che di un Ep. Prediligo gli album corti e diretti, e anche in futuro mi concentrerò su dischi con poche tracce ma buone! Comunque sono contento tu abbia apprezzato quella traccia, perchè è proprio uno sviluppo chiave nella storia del 'concept'. E' una cosa voluta e ovviamente il testo minimale e ripetitivo è stato scelto apposta per fornire giusto quei dettagli che servivano...non certo per riempire la traccia!
Una domanda ora forse un po' banale ma che penso dica molto rispetto a chi decide di fare musica: cosa ti aspetti in generale dal tuo operato come musicista? Cosa ti piacerebbe venisse recepito della tua musica? Insomma, dove vorresti e speri che possa arrivare questo progetto?
Una domanda lecita e molto interessante invece! Quando si parte con la musica si hanno sempre tanti sogni e tante idee. Bisogna sempre sforzarsi di realizzare quante più cose possibile, perché altrimenti non c'è modo di ottenere risultati concreti e soddisfacenti. Io spero di raccogliere quanto sto seminando, ma con molta tranquillità e senza alcuna illusione. Mi piacerebbe essere apprezzato come musicista o ottenere dei riscontri positivi con i miei lavori, penso che sia la soddisfazione più grande che si possa avere. Però alla fine suono prima di tutto per me stesso, che piaccia o meno agli altri. La musica aiuta a vivere e questo per me è già abbastanza.
Essendo un'intervista per la Undergroundzine sarebbe bene iniziare a capire cosa ne pensano gli "addetti ai lavori" della scena cosiddetta undergorund, cosa funziona, cosa no, dove e come si può migliorare, etc. etc. Chiudo quindi chiedendoti cosa apprezzi e cosa disprezzi dell'area undergound con cui sei entrato in contatto.
A questo proposito vorrei consigliare ai lettori di spulciare attentamente il sito della New Idols, l'etichetta su cui è uscito il mio disco e quello di tantissimi altri validi artisti. E' un etichetta attenta alle proposte più varie e alla qualità, quindi non posso che sperare che tutto prosegua per il meglio. Per il resto, le cose buone che vedo in alcuni progetti Underground sono: creatività, voglia di rinnovare e di lasciare una propria impronta. Purtroppo però non sono in molti a pensarla così. Tanti gruppi decidono di seguire la strada delle 'cover' o degli stereotipi, quindi alla fine ciò che mi entusiasma davvero fa parte di una miracolosa cerchia ristretta. Spero che qualcosa inizi seriamente a cambiare, come già qui in Toscana, sta succedendo.
Siamo arrivati in fondo! Grazie a te per le belle domande e ad Undergroundzine per l'opportunità concessa, un saluto..
Tryfux è un idea che prende vita nel 2009. Inizialmente nasce come un side project solista, visto che dal 2005 al 2010 la mia attività principale è stata quella di chitarrista al servizio dei Discordia, la mia prima band. Comunque nel 2010 ho radunato alcune idee e sono entrato in studio per incidere 'Tryfux' EP, uscito in distribuzione digitale tramite Pirames International SRL. Da lì all'album successivo, 'The Alternative World', la strada è stata breve: ho cercato di sviluppare subito un discorso musical/concettuale che mi premeva molto, influenzato tanto dal Minimalismo Elettronico quanto dal Rock Progressive e da tematiche Space.
Ecco, appunto, come notai in recensione pare di poter leggere un concept nella tua musica e specialmente in "The Alternative World". Io ho dato la mia interpretazione personale, ma credo che numerose altre possano esserne date. Sei concorde? Oppure c'è qualcosa di più chiaro e definito dietro la musica di Tryfux?
Il 'concept' da parte mia è chiaro e definito, ma naturalmente te, come anche altri ascoltatori/recensori, hai giustamente dato una tua opinione in base a come ti stimolava la musica, il che è senza dubbio un'ottima cosa. Alla fine se vi si presta attenzione un disco strumentale può svelare i suoi aspetti nascosti allo stesso modo di uno cantato, solo che l'interpretazione di ognuno è prettamente soggettiva e legata alla fantasia.
Nella prima risposta hai accennato alle tue influenze, parliamone più approfonditamente e magari in relazione soprattutto al minimalismo elettronico, area musicale credo ignota a molti (me compreso).
Giusto! Mi pare doveroso visto che in precedenza ti ho citato solo parzialmente ciò che mi influenza e che mi da ispirazione. Diciamo che l'idea del Minimalismo è un insegnamento che ho ricevuto ascoltando i grandi maestri della musica moderna, elettronica e non. Posso citare senza problemi Kraftwerk, Can, Neu!, Depeche Mode, Duran Duran, Devo, David Bowie (periodo '77) e il mitico Brian Eno. Poi comunque non mi fermo al 'minimale', perchè adoro svariata musica, fra cui tutto il Rock Progressivo anni '70 e la sperimentazione di vario genere, vedi Pink Floyd, Radiohead, Massive Attack, Mr Bungle ecc. La mia idea di suono è quindi influenzata da tanti input, anche se può sembrare molto minimale e unidirezionale alle volte!
Passo a una domanda delle più classiche e che probabilmente ti aspetti: che significa Tryfux? Cosa c'è dietro il nome di questo progetto?
Bella domanda! Tryfux significa...il niente. Non ha un significato logico, mi piaceva l'assonanza del nome. In più mi suonava un po’ futurista, moderno, spaziale, quindi calzava a pennello per il tipo di idea che avevo in mente per il progetto!
Andiamo un po' sul lato compositivo allora. La domanda è se nella tua mente è nato prima il concept o prima alcune canzoni a partire dalle quali hai poi voluto sviluppare la storia. Inoltre, visto che di sicuro le canzoni non sono nate in fila, vorrei sapere qual'è stato più o meno l'ordine di composizione.
Tutto è partito da un idea: fare un disco legato tematicamente e armonicamente. Avevo già alcune canzoni di vantaggio, poi man mano che ne incidevo altre prendeva forma il 'concept'. L'idea del viaggio spaziale era già di partenza, quindi non è stato difficile indirizzare i brani verso la tematica dell'album. I brani inoltre non sono affatto nati con ordine, anzi, alcuni di essi hanno anche una lunga storia alle spalle. 'Landing' ad esempio è nata già qualche anno fa, solo che poi ha preso nuova vita grazie alla forma del 'concept'. Per il resto il materiale è stato quasi tutto scritto/prodotto nel periodo di tempo in cui veniva inciso.
Parlando invece di registrazione vorrei chiederti non solo la tempistica tra composizione, recording e mastering finale, ma anche se ti sei avvalso di qualche collaborazione di amici e/o colleghi musicisti o se oppure hai registrato tu tutti gli strumenti.
Metto subito in chiaro che il progetto è stato interamente prodotto e portato avanti esclusivamente da me! Dico cosi perchè già in passato alcuni recensori hanno recepito male il progetto, pensando che ci fossero altri collaboratori dietro, che fosse una band convenzionale o cose del genere. Tryfux non è nato per essere una band, è sempre stato un progetto dedicato a quello che mi andava di fare sul momento, e sinceramente va bene così. Faccio tutto da solo non perchè non mi piaccia collaborare, piuttosto perchè preferisco arrangiarmi con le mie mani su come si stende il progetto di un disco e la relativa produzione. E' un po’ una sfida che mi sono posto per capire meglio tanti aspetti di dell'Arte musicale. Comunque non escludo di voler allargare i miei orizzonti in futuro, specie per quanto riguarda la collaborazione con altri musicisti.
Ne deduco che per il momento non c'è la volontà di portare questo progetto in un eventuale contesto live, o sbaglio? In questo caso ti chiedo se ci sono già all'orizzonte nuovi pezzi o semplicemente progetti per un nuovo lavoro di Tryfux.
Il discorso live per il momento lo sto organizzando. I brani di 'The Alternative World' sinceramente non sono nati per eseguirli live, era una sorta di esperimento che volevo tentare per capire meglio cosa ottenere. Dirò di più: molti di quei brani non avrebbero nemmeno un senso eseguiti live, se non riarrangiati e modificati a dovere. Adesso invece, sto optando per una via più tipicamente da 'band', anche se l'idea di base rimane comunque quella del progetto solista. Vedrò come si svolgono le cose, nel frattempo sto buttando giù la preproduzione del nuovo lavoro, che sarà un po’ un cambio di rotta rispetto al precedente!
Altra curiosità. Per tutto l'ep "The Alternative World" non sentiamo pronunciare tante parole, anzi praticamente nessuna se si escludono alcune voci in "Warning". Voci non certo rassicuranti peraltro. E' una qualità che mi ha conquistato: troppo spesso si sentono pezzi con testi al limite del superfluo, mentre qui parlano solo i suoni, la musica, è a partire da questi che si costruisce il concept e non attraverso i testi. E' una cosa voluta o si tratta di un'eventualità?
Anche se la durata è inferiore ai 40 minuti (che per un disco strumentale sono comunque sufficienti) per evitare dubbi ci tengo a precisare che si tratta di un Lp più che di un Ep. Prediligo gli album corti e diretti, e anche in futuro mi concentrerò su dischi con poche tracce ma buone! Comunque sono contento tu abbia apprezzato quella traccia, perchè è proprio uno sviluppo chiave nella storia del 'concept'. E' una cosa voluta e ovviamente il testo minimale e ripetitivo è stato scelto apposta per fornire giusto quei dettagli che servivano...non certo per riempire la traccia!
Una domanda ora forse un po' banale ma che penso dica molto rispetto a chi decide di fare musica: cosa ti aspetti in generale dal tuo operato come musicista? Cosa ti piacerebbe venisse recepito della tua musica? Insomma, dove vorresti e speri che possa arrivare questo progetto?
Una domanda lecita e molto interessante invece! Quando si parte con la musica si hanno sempre tanti sogni e tante idee. Bisogna sempre sforzarsi di realizzare quante più cose possibile, perché altrimenti non c'è modo di ottenere risultati concreti e soddisfacenti. Io spero di raccogliere quanto sto seminando, ma con molta tranquillità e senza alcuna illusione. Mi piacerebbe essere apprezzato come musicista o ottenere dei riscontri positivi con i miei lavori, penso che sia la soddisfazione più grande che si possa avere. Però alla fine suono prima di tutto per me stesso, che piaccia o meno agli altri. La musica aiuta a vivere e questo per me è già abbastanza.
Essendo un'intervista per la Undergroundzine sarebbe bene iniziare a capire cosa ne pensano gli "addetti ai lavori" della scena cosiddetta undergorund, cosa funziona, cosa no, dove e come si può migliorare, etc. etc. Chiudo quindi chiedendoti cosa apprezzi e cosa disprezzi dell'area undergound con cui sei entrato in contatto.
A questo proposito vorrei consigliare ai lettori di spulciare attentamente il sito della New Idols, l'etichetta su cui è uscito il mio disco e quello di tantissimi altri validi artisti. E' un etichetta attenta alle proposte più varie e alla qualità, quindi non posso che sperare che tutto prosegua per il meglio. Per il resto, le cose buone che vedo in alcuni progetti Underground sono: creatività, voglia di rinnovare e di lasciare una propria impronta. Purtroppo però non sono in molti a pensarla così. Tanti gruppi decidono di seguire la strada delle 'cover' o degli stereotipi, quindi alla fine ciò che mi entusiasma davvero fa parte di una miracolosa cerchia ristretta. Spero che qualcosa inizi seriamente a cambiare, come già qui in Toscana, sta succedendo.
Siamo arrivati in fondo! Grazie a te per le belle domande e ad Undergroundzine per l'opportunità concessa, un saluto..
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