AMON SETHIS
Part 1 The Prophecy:
Bel disco questo full-lenght di debutto dei transalpini AmonSethis, ma non facile da decifrare data la varietà del materiale presente. La parte del leone la fa sicuramente il metal progressivo, in particolare si sentono le influenze dei Symphony X (che non a caso sono nella lista dei dischi più amati di tre dei quattro componenti - vedi il sito - ), ma sarebbe riduttivo limitarsi a cercare da dove i nostri hanno tratto l’ispirazione poiché il tutto è rielaborato con una certa originalità, innestando alcuni passaggi più spostati verso il metal estremo (il ritornello di Servents of Seth, o AmonSethis) dove la voce si fa growl e il ritmo è più serrato, quasi hardcore, o diventa vero e proprio death (The Curse of The Ravens In The Land…), per lasciare poi il campo ad aperture più propriamente progressive e a pezzi quasi power come The Land of Slaves. Resta poi anche lo spazio per brani tranquilli come Isis The Breath of Life, dove la voce femminile rende sempre più variegato e interessante questo progetto.
Sullo sfondo è sempre presente una certa epicità, data sì dai testi tutti incentrati sugli dei egizi ma anche dalle sonorità orientali che spesso affiorano. Non è un caso che siano presenti passi in ebraico, arabo e lingua cabila.
VOTO: 80/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 07/07/11
GENERE: metal progressive
SITO WEB: www.myspace.com/amonsethis
RECENSORE: Pino F.
Part 1 The Prophecy:
Bel disco questo full-lenght di debutto dei transalpini AmonSethis, ma non facile da decifrare data la varietà del materiale presente. La parte del leone la fa sicuramente il metal progressivo, in particolare si sentono le influenze dei Symphony X (che non a caso sono nella lista dei dischi più amati di tre dei quattro componenti - vedi il sito - ), ma sarebbe riduttivo limitarsi a cercare da dove i nostri hanno tratto l’ispirazione poiché il tutto è rielaborato con una certa originalità, innestando alcuni passaggi più spostati verso il metal estremo (il ritornello di Servents of Seth, o AmonSethis) dove la voce si fa growl e il ritmo è più serrato, quasi hardcore, o diventa vero e proprio death (The Curse of The Ravens In The Land…), per lasciare poi il campo ad aperture più propriamente progressive e a pezzi quasi power come The Land of Slaves. Resta poi anche lo spazio per brani tranquilli come Isis The Breath of Life, dove la voce femminile rende sempre più variegato e interessante questo progetto.
Sullo sfondo è sempre presente una certa epicità, data sì dai testi tutti incentrati sugli dei egizi ma anche dalle sonorità orientali che spesso affiorano. Non è un caso che siano presenti passi in ebraico, arabo e lingua cabila.
VOTO: 80/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 07/07/11
GENERE: metal progressive
SITO WEB: www.myspace.com/amonsethis
RECENSORE: Pino F.
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