Disco che consiglio a tutti gli appassionati del trash-metal. Vi dico subito il perche! Dalla prima all’ultima nota le mie casse risuonano delle suddette frequenze. Non voglio dire che i nostri sono dei dinosauri (come il sottoscritto), anzi, sono dei giovanissimi che sanno osare; il doppio pedale ruggente ci fa rimpiangere i bei tempi, quando si registrava su Dat (per non dire presa diretta) e si parlava in analogico. È un tuffo nella storia del genere. Le song viaggiano su riff taglienti e col cantato in italiano (quasi una rarità per il genere) meritano la giusta attenzione. I suoni ruvidi e un sound accattivante fanno del disco un lavoro interessante. Le tematiche dei testi attingono alla letteratura di genere: rabbia e voglia di rompere le catene che ci legano a una realtà che non è più vissuta ma subita, parola dei Crimes.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 21/03/11
GENERE: trash metal
SITO WEB: www.myspace.com/crimesband
RECENSORE: Zak