La letteratura di genere direbbe questo sugli Impaled Bitch: sound granitico! Scendiamo nel dettaglio di questa affermazione. Le oscure sonorità che i nostri, capitanati da SoSo, hanno prodotto in questo disco si muovono in ambienti violenti e aggressivi, toccano anche sonorità più intime; il solo di chitarra in apertura ci trasporta in ambienti oscuri e disperati. Godsuck è indiavolata a tal punto che l’ascoltatore viene fiondato davanti a un muro sonoro che trita e ritrita, con un Totò d’annata sullo sfondo, i timpani. Socialmente impegnati nelle tematiche, il sound è bello tirato, dal trash al black più buio, il risultato è sopra le righe. Il filo conduttore è: potenza e aggressività, bei soli di chitarra e cantato potente si alternano a intramezzi di voci prese da film e da telegiornali. “Liberati” è un riffone molto incalzante dalle sonorità decadenti, il chitarrista ha decisamente superato la prova. Un lavoro ben riuscito, non è il solito prodotto dalle forti tinte di genere molto “autoreferenziali”; è aperto a più letture, proponendoci un “trait d’union” tra esperienze black e sonorità a tratti trash-mosh. A differenza di molti progetti di questo tipo l’ascolto non è tedioso per l’ascoltatore, anzi i cambi ci fanno apprezzare il lavoro compositivo dei nostri che si sono avvalsi anche della collaborazione della nostra Martina. Bene!
VOTO: 85/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 21/03/11
GENERE: death metal
SITO WEB: www.myspace.com/impaledbitch
RECENSORE: Zak
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