Ma questi chi sono, i Death Angel? No perché a giudicare dalle foto del booklet, sembrano di origine asiatica come i summenzionati thrashers “americani”.
E difatti sono anche loro filippini, come recita la loro bio. Formatisi solo nel 2009, la band si rifà a terroristi sonori quali Archgoat, Abscess e Impetigo tra le proprie influenze, per un death/grind che o lo si ama o lo si odia, è senza compromessi e i pezzi, della durata di due minuti e mezzo al massimo, non lasciano scampo al povero malcapitato ascoltatore.
O sono io che non ho digerito l'assenzio del dopo cena, oppure i nostri hanno qualcosa di retrò nei loro assoli e in qualche parte di riff; infatti nella prima “Humanity in chunks” c'è un breve rimando a qualcosa di Hendrix (sì avete letto bene), seppur per qualche secondo nell'assolo, rivisto poi nel contesto estremo. Più di un'impressione, la mia. Ah, questo assenzio...
VOTO: 60/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 22/03/11
GENERE: death grind metal
SITO WEB: www.myspace.com/disembodimentgrind
RECENSORE: Jurgen Kowalski
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