PULSE-R
Pulse-r
I Pulse-R sono una nuovissima band che esordisce con l’album omonimo.
Lo stile della band risente dei diversi background dei musicisti che la compongono, presentando così elementi riconducibili a vari generi, quali hard rock, punk, funky, metal, alternative rock , persino con qualche vaga reminiscenza hardcore della costa est americana. Diciamo che, fondamentalmente, gli ingredienti delle canzoni dei Pulse-R sono costituti da ritmi veloci, riffs decisi e ritornelli molto accattivanti.
Di certo una sonorità ed un suono piuttosto fresco, il quale possono permettere all’ascoltatore di esser rapito piuttosto velocemente dal disco. Ovviamente la formula è leggermente differente per “Impulse” (intro del cd), ho trovato piuttosto superfluo dare la definizione di “canzone” per “Deep intro”, proprio perché introduzione ad una canzone che è oltre la metà del disco mi è parso un atto ridondante e di dubbia funzionalità (a meno che l’idea fosse quella di andare oltre le 10 tracce per questo platter). Le altre canzoni hanno comunque come punto focale compositivo una formula che vede refrain molto orecchiabili e di grande impatto: in tal senso, brani come “I Am I”, “All I Want Is”, “Get Me Back”, “The Shame” e “Beautiful” rappresentano un ottimo biglietto da visita per i Pulse-R.
Per contro, la band zoppica su brani medio-lenti come “100Days”, così come ho trovato poco convincente la reprise di “I Am I” in versione acustica, anche qui non capisco se è una scelta della band stessa o se avessero delle direttive per il numero di tracce da mettere nel loro album.
In linea di massima si tratta comunque di un bell’esordio da parte dei Pulse -R, valido sia a livello compositivo che esecutivo, che merita perciò di essere acquistato, a livello di registrazione e mastering si nota cura e interesse a presentare un lavoro di livello medio-alto.
I Pulse-R, tecnicamente parlando, sono una band molto preparata ma forse non hanno ancora inquadrato la via da percorrere per esprimersi al meglio. Come detto in precedenza, i vari generi da cui provengono le “basi” dei membri della band emergono, ma a volte forzare mix di generi troppo distanti fra loro non sempre funziona al 100%. Degna di nota è sia la sessione ritmica che non soffre di certo di noia e la massiccia presenza di scale melodiche, da parte delle chitarre, che piovono in maniera copiosa andandosi a incanalare in stretti spazi tipicamente punk, molto easy da memorizzare e che nell’insieme suonano decisamente poco scontati. Cosa che in molte bad non si sente
In linea generale consiglierei l’acquisto, aspettando che abbiano individuato un proprio percorso, sono propenso nel dire che i Pulse-R daranno filo da torcere a molte altre band italiane.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 23/06/11
GENERE: metal
SITO WEB: www.pulse-r.com
RECENSORE: Alessandro Schümperlin
Pulse-r
I Pulse-R sono una nuovissima band che esordisce con l’album omonimo.
Lo stile della band risente dei diversi background dei musicisti che la compongono, presentando così elementi riconducibili a vari generi, quali hard rock, punk, funky, metal, alternative rock , persino con qualche vaga reminiscenza hardcore della costa est americana. Diciamo che, fondamentalmente, gli ingredienti delle canzoni dei Pulse-R sono costituti da ritmi veloci, riffs decisi e ritornelli molto accattivanti.
Di certo una sonorità ed un suono piuttosto fresco, il quale possono permettere all’ascoltatore di esser rapito piuttosto velocemente dal disco. Ovviamente la formula è leggermente differente per “Impulse” (intro del cd), ho trovato piuttosto superfluo dare la definizione di “canzone” per “Deep intro”, proprio perché introduzione ad una canzone che è oltre la metà del disco mi è parso un atto ridondante e di dubbia funzionalità (a meno che l’idea fosse quella di andare oltre le 10 tracce per questo platter). Le altre canzoni hanno comunque come punto focale compositivo una formula che vede refrain molto orecchiabili e di grande impatto: in tal senso, brani come “I Am I”, “All I Want Is”, “Get Me Back”, “The Shame” e “Beautiful” rappresentano un ottimo biglietto da visita per i Pulse-R.
Per contro, la band zoppica su brani medio-lenti come “100Days”, così come ho trovato poco convincente la reprise di “I Am I” in versione acustica, anche qui non capisco se è una scelta della band stessa o se avessero delle direttive per il numero di tracce da mettere nel loro album.
In linea di massima si tratta comunque di un bell’esordio da parte dei Pulse -R, valido sia a livello compositivo che esecutivo, che merita perciò di essere acquistato, a livello di registrazione e mastering si nota cura e interesse a presentare un lavoro di livello medio-alto.
I Pulse-R, tecnicamente parlando, sono una band molto preparata ma forse non hanno ancora inquadrato la via da percorrere per esprimersi al meglio. Come detto in precedenza, i vari generi da cui provengono le “basi” dei membri della band emergono, ma a volte forzare mix di generi troppo distanti fra loro non sempre funziona al 100%. Degna di nota è sia la sessione ritmica che non soffre di certo di noia e la massiccia presenza di scale melodiche, da parte delle chitarre, che piovono in maniera copiosa andandosi a incanalare in stretti spazi tipicamente punk, molto easy da memorizzare e che nell’insieme suonano decisamente poco scontati. Cosa che in molte bad non si sente
In linea generale consiglierei l’acquisto, aspettando che abbiano individuato un proprio percorso, sono propenso nel dire che i Pulse-R daranno filo da torcere a molte altre band italiane.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 23/06/11
GENERE: metal
SITO WEB: www.pulse-r.com
RECENSORE: Alessandro Schümperlin
This is your new blog post. Click here and start typing, or drag in elements from the top bar.