REPSEL
The double mask of human kind
E' granitico il sound e ben definito con un retrogusto anni 90 come concezione strutturale dei pezzi.
Molto belle le aperture sui ritornelli in particolare sulla open-track: "fairies of dream". Sognante la voce e sublimi gli archi; tecnica infallibile.
L'album mi è piaciuto molto per come è stato suonato e per i pezzi in esso contenuti. Secondo me è un po limitato nella registrazione/mixaggio della batteria un po piatta e nella mancanza di "aria" tra chitarre e voce. Si è visto soltanto qualche spruzzo in "NO HOPE" che ha allietato talmente tanto il mio cuore da farla diventare la mia canzone preferita.
Ancora manca un'amalgama totale e ben più definita tra i componenti dei THE REPSEL per rendere questo album "professionale".
Il livello è alto e c'è tanto materiale buono, anzi ottimo.
Le chitarre non sono affatto male e il basso ha trovato secondo me la sua collocazione ottimale.
Sicuramente la resa live è maggiore dovuta alla grande carica strumentale.
La voce è troppo poco "cattiva" e incalzante, adattissima a brani più pacati come "the constant fear of lesing you".
WAR MACHINES è davvero un capolavoro. Mi ha stregato subito e lasciato senza fiato. Ecco questo deve essere il punto di arrivo da prendere come esempio.
Ha una forte carica ritmica, bei controcanti e una melodia coinvolgente. La batteria e il basso hanno dimostrato una tecnica di altissimo livello.
Non poteva non finire che cosi questo disco.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/05/11
GENERE: metal/rock/progressive
SITO WEB: www.myspace.com/repsel
RECENSORE: Spito
The double mask of human kind
E' granitico il sound e ben definito con un retrogusto anni 90 come concezione strutturale dei pezzi.
Molto belle le aperture sui ritornelli in particolare sulla open-track: "fairies of dream". Sognante la voce e sublimi gli archi; tecnica infallibile.
L'album mi è piaciuto molto per come è stato suonato e per i pezzi in esso contenuti. Secondo me è un po limitato nella registrazione/mixaggio della batteria un po piatta e nella mancanza di "aria" tra chitarre e voce. Si è visto soltanto qualche spruzzo in "NO HOPE" che ha allietato talmente tanto il mio cuore da farla diventare la mia canzone preferita.
Ancora manca un'amalgama totale e ben più definita tra i componenti dei THE REPSEL per rendere questo album "professionale".
Il livello è alto e c'è tanto materiale buono, anzi ottimo.
Le chitarre non sono affatto male e il basso ha trovato secondo me la sua collocazione ottimale.
Sicuramente la resa live è maggiore dovuta alla grande carica strumentale.
La voce è troppo poco "cattiva" e incalzante, adattissima a brani più pacati come "the constant fear of lesing you".
WAR MACHINES è davvero un capolavoro. Mi ha stregato subito e lasciato senza fiato. Ecco questo deve essere il punto di arrivo da prendere come esempio.
Ha una forte carica ritmica, bei controcanti e una melodia coinvolgente. La batteria e il basso hanno dimostrato una tecnica di altissimo livello.
Non poteva non finire che cosi questo disco.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/05/11
GENERE: metal/rock/progressive
SITO WEB: www.myspace.com/repsel
RECENSORE: Spito
This is your new blog post. Click here and start typing, or drag in elements from the top bar.