WORMHOLE
The string theory
Il quintetto di Matera ci propone questo "the string theory" come apice di una evoluzione artistica partita dal lontano 2003 e passata attraverso alcuni cambi di line up. Siamo di fronte a quello che la band stessa definisce un concept album che tratta di tematiche oscure e soprattutto esistenziali, tanto da essere diviso in due parti (come si usava fare con i vecchi amatissimi dischi in vinile) chiamate "inner side" e "cosmic side" a testimonianza dell'antitesi contestuale (e non solo) tra la ricerca interiore ed esteriore, tra microcosmo e macrocosmo. L'idea è interessante, il concetto è un concetto che personalmente ho affrontato e affronto tuttora, ed è talmente personale che a mio avviso non ci si può permettere di criticarlo, ne in bene ne in male. Quindi, fatta questa doverosa considerazione nei confronti di tematiche a me care, vengo ad illustrare il disco dal punto di vista strettamente artistico\musicale. Si tratta indubbiamente di un lavoro gothic metal di buona fattura, anche se non eccelsa. Se il tema del disco è in qualche maniera l'antitesi, mi adeguo a tutto ciò dicendo che se i testi possono essere profondi e riflessivi la musica è molto molto banale. Purtroppo viene facile sentendo un gruppo che fa questo genere con una voce femminile, avvicinarlo ai vari Lacuna Coil e Nightwish (tanto per citare due tra i più blasonati), ma in questo caso i Wormhole non fanno nemmeno nulla per evitare il paragone. Amo in maniera particolare il gothic, e ancora di più il periodo gotico di tutta l'arte e l'architettura in genere, ma sono stanco di sentire dischi fotocopia uno sopra l'altro. Non mi dilungo sull'aspetto tecnico, perchè nonostante un'ampia sufficienza dimostrata, passa in secondo piano a causa di questa somiglianza sfacciata. I testi e l'idea di fondo del disco sono la nota positiva, come già detto, ma delle parole del genere andrebbero vestite diversamente.
VOTO: 65/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 02/02/12
GENERE: gothic metal
SITO WEB: http://www.facebook.com/wormholeband
RECENSORE: BR1
The string theory
Il quintetto di Matera ci propone questo "the string theory" come apice di una evoluzione artistica partita dal lontano 2003 e passata attraverso alcuni cambi di line up. Siamo di fronte a quello che la band stessa definisce un concept album che tratta di tematiche oscure e soprattutto esistenziali, tanto da essere diviso in due parti (come si usava fare con i vecchi amatissimi dischi in vinile) chiamate "inner side" e "cosmic side" a testimonianza dell'antitesi contestuale (e non solo) tra la ricerca interiore ed esteriore, tra microcosmo e macrocosmo. L'idea è interessante, il concetto è un concetto che personalmente ho affrontato e affronto tuttora, ed è talmente personale che a mio avviso non ci si può permettere di criticarlo, ne in bene ne in male. Quindi, fatta questa doverosa considerazione nei confronti di tematiche a me care, vengo ad illustrare il disco dal punto di vista strettamente artistico\musicale. Si tratta indubbiamente di un lavoro gothic metal di buona fattura, anche se non eccelsa. Se il tema del disco è in qualche maniera l'antitesi, mi adeguo a tutto ciò dicendo che se i testi possono essere profondi e riflessivi la musica è molto molto banale. Purtroppo viene facile sentendo un gruppo che fa questo genere con una voce femminile, avvicinarlo ai vari Lacuna Coil e Nightwish (tanto per citare due tra i più blasonati), ma in questo caso i Wormhole non fanno nemmeno nulla per evitare il paragone. Amo in maniera particolare il gothic, e ancora di più il periodo gotico di tutta l'arte e l'architettura in genere, ma sono stanco di sentire dischi fotocopia uno sopra l'altro. Non mi dilungo sull'aspetto tecnico, perchè nonostante un'ampia sufficienza dimostrata, passa in secondo piano a causa di questa somiglianza sfacciata. I testi e l'idea di fondo del disco sono la nota positiva, come già detto, ma delle parole del genere andrebbero vestite diversamente.
VOTO: 65/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 02/02/12
GENERE: gothic metal
SITO WEB: http://www.facebook.com/wormholeband
RECENSORE: BR1