LACE UP
Pancrockor
Tracklist: San Francisco Blu / Nessuno Come Me / Stregatto / Il Nostro Film / Mi$$.
I Lace Up sono un quartetto modenese attivo dal 2002 giunto con l’EP Pancrockor al suo quarto prodotto. Niente di nuovo sotto il sole e pare che in questo senso non vi sia alcuna velleità: un sound figlio del punk anni ’90 e degli immancabili Ramones, marcate radici melodiche e testi che entrano nel quotidiano e nei vissuti personali. Ascoltando i nostri si ha più e più volte la sensazione di già sentito, contemperata raramente da note di personalità da parte del gruppo. Insomma se da un lato si sa che innovare è difficile se non impossibile, dall’altro neanche pare si provi a dare un proprio apporto personale a uno stile musicale che è oramai saturo di gruppi-fotocopia. Le cinque tracce di Pancrockor scivolano così in modo abbastanza prevedibile e poco incisivo. Il sound dei nostri è un tributo al punk italiano di due decadi fa e nulla più, loro stessi sottolineano nelle influenze il nome dei Peter Punk. Ma la domanda è dove finiscono i Peter Punk e dove iniziano i Lace Up, ovvero dove le influenze smettono di giocare il proprio ruolo (più o meno importante e pervadente) per dare spazio alle idee compositive dei nostri. Onestamente, mi si perdoni la brutalità, mi pare che non si arrivi mai ai Lace Up e si resti costantemente nel territorio di Peter Punk e compagnia. Una parziale eccezione può farla Stregatto e la sua partenza che strizza l’occhio al rapcore, con tanto di scratches in sottofondo, per poi sfociare in una bordata punk rock divertente e dal sapore evasivo e giocoso. Tutto il resto verte invece sull’intimo e sulle relazioni (complesse, manco a farlo apposta) con l’altro sesso, parole e testi però restano in realtà assai prevedibili per chi mastica questo genere musicale. Musicalmente i pezzi funzionano ma sono anch’essi assai piatti, estremamente simili a tutta quell’area punk rock melodico di cui si è detto sin qui. Orecchiabili ma mai troppo coinvolgenti o comunque capaci di far dire che questi ragazzi hanno una storia da raccontare a modo loro. In tutto questo, beninteso, non c’è necessariamente qualcosa di male, ma soggettivamente parlando preferirei sentire del buon punk rock dove si possano quanto meno sentire le esperienze e i vissuti di chi lo esegue. Se è vero che nel punk raramente si inventa qualcosa e le diverse band finiscono sempre col somigliarsi molto, è altrettanto vero che ognuna sa farsi apprezzare per qualche dettaglio (l’interpretazione, la personalità, i contenuti, etc. etc.). Nel caso dei Lace Up ritengo possano conquistare trasversalmente tipologie diverse di ascoltatori ed estimatori, ma a livello musicale e contenutistico ritengo abbiano (troppo) poco da offrire.
VOTO: 45/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 30/01/12
GENERE: punk rock
SITO WEB: www.myspace.com/punkrocklaceup
RECENSORE: doc.NEMO
Pancrockor
Tracklist: San Francisco Blu / Nessuno Come Me / Stregatto / Il Nostro Film / Mi$$.
I Lace Up sono un quartetto modenese attivo dal 2002 giunto con l’EP Pancrockor al suo quarto prodotto. Niente di nuovo sotto il sole e pare che in questo senso non vi sia alcuna velleità: un sound figlio del punk anni ’90 e degli immancabili Ramones, marcate radici melodiche e testi che entrano nel quotidiano e nei vissuti personali. Ascoltando i nostri si ha più e più volte la sensazione di già sentito, contemperata raramente da note di personalità da parte del gruppo. Insomma se da un lato si sa che innovare è difficile se non impossibile, dall’altro neanche pare si provi a dare un proprio apporto personale a uno stile musicale che è oramai saturo di gruppi-fotocopia. Le cinque tracce di Pancrockor scivolano così in modo abbastanza prevedibile e poco incisivo. Il sound dei nostri è un tributo al punk italiano di due decadi fa e nulla più, loro stessi sottolineano nelle influenze il nome dei Peter Punk. Ma la domanda è dove finiscono i Peter Punk e dove iniziano i Lace Up, ovvero dove le influenze smettono di giocare il proprio ruolo (più o meno importante e pervadente) per dare spazio alle idee compositive dei nostri. Onestamente, mi si perdoni la brutalità, mi pare che non si arrivi mai ai Lace Up e si resti costantemente nel territorio di Peter Punk e compagnia. Una parziale eccezione può farla Stregatto e la sua partenza che strizza l’occhio al rapcore, con tanto di scratches in sottofondo, per poi sfociare in una bordata punk rock divertente e dal sapore evasivo e giocoso. Tutto il resto verte invece sull’intimo e sulle relazioni (complesse, manco a farlo apposta) con l’altro sesso, parole e testi però restano in realtà assai prevedibili per chi mastica questo genere musicale. Musicalmente i pezzi funzionano ma sono anch’essi assai piatti, estremamente simili a tutta quell’area punk rock melodico di cui si è detto sin qui. Orecchiabili ma mai troppo coinvolgenti o comunque capaci di far dire che questi ragazzi hanno una storia da raccontare a modo loro. In tutto questo, beninteso, non c’è necessariamente qualcosa di male, ma soggettivamente parlando preferirei sentire del buon punk rock dove si possano quanto meno sentire le esperienze e i vissuti di chi lo esegue. Se è vero che nel punk raramente si inventa qualcosa e le diverse band finiscono sempre col somigliarsi molto, è altrettanto vero che ognuna sa farsi apprezzare per qualche dettaglio (l’interpretazione, la personalità, i contenuti, etc. etc.). Nel caso dei Lace Up ritengo possano conquistare trasversalmente tipologie diverse di ascoltatori ed estimatori, ma a livello musicale e contenutistico ritengo abbiano (troppo) poco da offrire.
VOTO: 45/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 30/01/12
GENERE: punk rock
SITO WEB: www.myspace.com/punkrocklaceup
RECENSORE: doc.NEMO