LEX 180
Viva la fuga
Se John Sturges avesse ascoltato i Lex 180 avrebbe sicuramente scelto questo cd come Official Sountrack di “The Great Escape”. Infatti, come ricorda il titolo dell’album “Viva la fuga”, uno dei temi principali è proprio questa ricerca della libertà, della fuga dalla solitudine e da un passato amoroso da dimenticare. E per rappresentare tutto ciò niente può essere più significativo del Delacroix, perché la fuga è quella porta che ti permette di accedere a un universo di valori migliori.
A ciò si collega la parodia di Quasimodo. Questi 4 audaci ragazzi (Carlo, Nicola, Filippo e Giuseppe) ci presentano la loro poetica del “parquet”. Analogia che indubbiamente risuona come una critica al sistema sociale contemporaneo che tende a schiacciare le singole persone quasi fossero dei listelli da omologare alla massa.
Il cd è puramente italiano, caratterizzato da un sound e da melodie squisitamente punk-rock Made in Italy. Le liriche, invece, ricordano un sacco i gruppi pop-punk come i Duracel. L’elemento che permette il collegamento immediato è il tema adolescenziale e petrarchesco del distacco amoroso (è proprio a ciò che conducono i titoli “Spettinata”, “Sola”, “Non baciarmi adesso”).
Quello che colpisce di più è l’abilità di unire l’ansia giovanile con la goliardia e la militanza sociale di “Papi e Veline”. Si percepisce la volontà di cambiare il mondo, di migliorarlo e di viverlo spensieratamente ( e in “Siamo Marci” questo concetto viene messo in chiaro).
Forse, il punto debole della band è la mancata originalità del sound. Ricordiamo che ciò che colpisce e che tende a rimanere in mente è il genio e non la linearità. Nell’album c’è l’assenza di cambi e le melodie sono piuttosto statiche. Credo sia necessaria un po’ più di sicurezza per completare definitivamente questo cd.
Invece, il punto di forza è la presenza di liriche cariche di significato e di tematiche attuali. Questi 4 intellettuali in erba hanno riempito il loro lavoro e sicuramente molti ne resteranno esterrefatti . Il filo di intellettualità è evidente nella scelta della copertina ma, soprattutto, nella parodia alla poesia di Quasimodo (ricordando che la parodia è uno degli elementi fondamentali del postmodernismo!)
Quindi, dopo aver ascoltato più di una volta “Viva la fuga”, posso dire che i Lex 180 hanno buone speranze di raggiungere l’Olimpo del punk-rock italiano e che sono già a pochi passi dalla vetta! C’MON, VIVA LA FUGA!!!
VOTO: 3,5/5
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 30/05/11
GENERE: pop punk
SITO WEB: www.myspace.com/lex180band
RECENSORE: Carlo Geromel
Viva la fuga
Se John Sturges avesse ascoltato i Lex 180 avrebbe sicuramente scelto questo cd come Official Sountrack di “The Great Escape”. Infatti, come ricorda il titolo dell’album “Viva la fuga”, uno dei temi principali è proprio questa ricerca della libertà, della fuga dalla solitudine e da un passato amoroso da dimenticare. E per rappresentare tutto ciò niente può essere più significativo del Delacroix, perché la fuga è quella porta che ti permette di accedere a un universo di valori migliori.
A ciò si collega la parodia di Quasimodo. Questi 4 audaci ragazzi (Carlo, Nicola, Filippo e Giuseppe) ci presentano la loro poetica del “parquet”. Analogia che indubbiamente risuona come una critica al sistema sociale contemporaneo che tende a schiacciare le singole persone quasi fossero dei listelli da omologare alla massa.
Il cd è puramente italiano, caratterizzato da un sound e da melodie squisitamente punk-rock Made in Italy. Le liriche, invece, ricordano un sacco i gruppi pop-punk come i Duracel. L’elemento che permette il collegamento immediato è il tema adolescenziale e petrarchesco del distacco amoroso (è proprio a ciò che conducono i titoli “Spettinata”, “Sola”, “Non baciarmi adesso”).
Quello che colpisce di più è l’abilità di unire l’ansia giovanile con la goliardia e la militanza sociale di “Papi e Veline”. Si percepisce la volontà di cambiare il mondo, di migliorarlo e di viverlo spensieratamente ( e in “Siamo Marci” questo concetto viene messo in chiaro).
Forse, il punto debole della band è la mancata originalità del sound. Ricordiamo che ciò che colpisce e che tende a rimanere in mente è il genio e non la linearità. Nell’album c’è l’assenza di cambi e le melodie sono piuttosto statiche. Credo sia necessaria un po’ più di sicurezza per completare definitivamente questo cd.
Invece, il punto di forza è la presenza di liriche cariche di significato e di tematiche attuali. Questi 4 intellettuali in erba hanno riempito il loro lavoro e sicuramente molti ne resteranno esterrefatti . Il filo di intellettualità è evidente nella scelta della copertina ma, soprattutto, nella parodia alla poesia di Quasimodo (ricordando che la parodia è uno degli elementi fondamentali del postmodernismo!)
Quindi, dopo aver ascoltato più di una volta “Viva la fuga”, posso dire che i Lex 180 hanno buone speranze di raggiungere l’Olimpo del punk-rock italiano e che sono già a pochi passi dalla vetta! C’MON, VIVA LA FUGA!!!
VOTO: 3,5/5
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 30/05/11
GENERE: pop punk
SITO WEB: www.myspace.com/lex180band
RECENSORE: Carlo Geromel
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