DIEGO LEANZA
Diego leanza
Tracklist:
1 – Feedback Man
2 – Senza fermarsi un attimo a riflettere
3 – Io non lo sapevo
4 – Marta e la polvere
5 – Lo spietato
6 – In viaggio
7 – Una vecchia canzone
8 – Madre, tu cosa ne sai?
Diego Leanza è un chitarrista partenopeo, ma potrebbe essere anche di New Orleans o del Texas, e “Diego Leanza I” è un’ autoproduzione targata 2010, ma potrebbe essere anche datata 1972. Anacronismi storici a parte, “I” suona profondamente rock, sporco, duro, con chitarra perennemente distorta. Tra Hendrix e i Cream, con un pizzico di Jefferson Airplane nella tecnica chitarristica, i testi narrano storie di donne, sesso, amori, vita vissuta. Volutamente “oldies” come prodotto, Diego Leanza non sfigurerebbe in uno di quei polverosi festival di Nashville, Tennessee. “Io non lo sapevo”, “Una vecchia canzone”, “Marta e la polvere” le mie preferite, ma sono sicuro che, al di là dei tempi sull’album (necessariamente fissi e stretti nel minutaggio del brano), è nella dimensione live che Leanza dona il meglio di sé. Già sento le lunghe code strumentali, le improvvisazioni, i rumori di un vero “feedback man” (altro brano del disco). Se cercate suoni nuovi, volete scoprire nuovi mondi, siete affascinati dalle stranezze, “I” non fa per voi. Ma se volete rockeggiare come si faceva un tempo, e se volete passare 45 minuti sprint nel corso della vostra giornata, allora mettete su “Diego Leanza I”, non vi deluderà.
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 07/07/11
GENERE: rock / vintage
SITO WEB: www.myspace.com/diegoleanza
RECENSORE: Diego Pulvirio
Diego leanza
Tracklist:
1 – Feedback Man
2 – Senza fermarsi un attimo a riflettere
3 – Io non lo sapevo
4 – Marta e la polvere
5 – Lo spietato
6 – In viaggio
7 – Una vecchia canzone
8 – Madre, tu cosa ne sai?
Diego Leanza è un chitarrista partenopeo, ma potrebbe essere anche di New Orleans o del Texas, e “Diego Leanza I” è un’ autoproduzione targata 2010, ma potrebbe essere anche datata 1972. Anacronismi storici a parte, “I” suona profondamente rock, sporco, duro, con chitarra perennemente distorta. Tra Hendrix e i Cream, con un pizzico di Jefferson Airplane nella tecnica chitarristica, i testi narrano storie di donne, sesso, amori, vita vissuta. Volutamente “oldies” come prodotto, Diego Leanza non sfigurerebbe in uno di quei polverosi festival di Nashville, Tennessee. “Io non lo sapevo”, “Una vecchia canzone”, “Marta e la polvere” le mie preferite, ma sono sicuro che, al di là dei tempi sull’album (necessariamente fissi e stretti nel minutaggio del brano), è nella dimensione live che Leanza dona il meglio di sé. Già sento le lunghe code strumentali, le improvvisazioni, i rumori di un vero “feedback man” (altro brano del disco). Se cercate suoni nuovi, volete scoprire nuovi mondi, siete affascinati dalle stranezze, “I” non fa per voi. Ma se volete rockeggiare come si faceva un tempo, e se volete passare 45 minuti sprint nel corso della vostra giornata, allora mettete su “Diego Leanza I”, non vi deluderà.
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 07/07/11
GENERE: rock / vintage
SITO WEB: www.myspace.com/diegoleanza
RECENSORE: Diego Pulvirio
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