
Marcello Parrilli
Elogio alla Diversità
Musica minimale all’ennesima potenza e ricercate intersezioni artistico/letterarie nei testi è questo che Marcello Parrilli propone nel suo secondo passo della trilogia che il nostro ha in mente “trilogia dell’essere”.un lavoro certosino e metaforicamente di uno scultore di parole e musica ,dove lo scalpello saggio dell’autore crea tratti dell’essere secondo una sua personale e reale visione ,questo per capire il modus operandi del polistrumentista diplomato al dams e musico terapeuta ,che si interseca in tutto il suo lavoro. Un lavoro diversamente lento chè puo ‘ dividere coloro che lo ascoltano in maniera netta ma a parte i virtuosismi tecnici presenti nell’album come ad esempio ne “il volo” occorre un’ascolto attento e reiterati ascolti per percepire i lati e i risvolti autoriali di grande cura e profondità che si ricamano nei testi dentro di essi aiutati da citazioni sparse nei vari brani e quelle similitudini usate con saggia maestria nella costruzione dei testi intrisi di quel suo musicare suadente e legato alle parole in maniera per dire quasi chirurgica e armonica. Dall’Amleto citato nella prima traccia ad un elogio al grande Chaplin ne “il vagabondo
Si trasferiscono curiose e conturbanti le parole che assorbono l’ascoltatore in una sorta di mondo interiore ma vissuto o visto e ascoltato tra le vene e le arterie del nostro corpo stanco e ansioso di capire. Un melanconico pierrot appare in “in malinconia”,ma al di la’ dei riferimenti letterari tutto il disco di Parrilli è
una introspezione nell’animo umano ne nel suo divenire nel mondo nel quale deve vivere,suo malgrado.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/04/12
GENERE: rock acustico/ canzone d’autore
SITO WEB: http://www.facebook.com/marcello.parrilli
RECENSORE: Max “Doctor Rock” Ugolini
Elogio alla Diversità
Musica minimale all’ennesima potenza e ricercate intersezioni artistico/letterarie nei testi è questo che Marcello Parrilli propone nel suo secondo passo della trilogia che il nostro ha in mente “trilogia dell’essere”.un lavoro certosino e metaforicamente di uno scultore di parole e musica ,dove lo scalpello saggio dell’autore crea tratti dell’essere secondo una sua personale e reale visione ,questo per capire il modus operandi del polistrumentista diplomato al dams e musico terapeuta ,che si interseca in tutto il suo lavoro. Un lavoro diversamente lento chè puo ‘ dividere coloro che lo ascoltano in maniera netta ma a parte i virtuosismi tecnici presenti nell’album come ad esempio ne “il volo” occorre un’ascolto attento e reiterati ascolti per percepire i lati e i risvolti autoriali di grande cura e profondità che si ricamano nei testi dentro di essi aiutati da citazioni sparse nei vari brani e quelle similitudini usate con saggia maestria nella costruzione dei testi intrisi di quel suo musicare suadente e legato alle parole in maniera per dire quasi chirurgica e armonica. Dall’Amleto citato nella prima traccia ad un elogio al grande Chaplin ne “il vagabondo
Si trasferiscono curiose e conturbanti le parole che assorbono l’ascoltatore in una sorta di mondo interiore ma vissuto o visto e ascoltato tra le vene e le arterie del nostro corpo stanco e ansioso di capire. Un melanconico pierrot appare in “in malinconia”,ma al di la’ dei riferimenti letterari tutto il disco di Parrilli è
una introspezione nell’animo umano ne nel suo divenire nel mondo nel quale deve vivere,suo malgrado.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/04/12
GENERE: rock acustico/ canzone d’autore
SITO WEB: http://www.facebook.com/marcello.parrilli
RECENSORE: Max “Doctor Rock” Ugolini