MYSTERY MOTEL
demo
I Mystery Motel sono una di quelle band che portano avanti la bandiera del rock con la r maiuscola e vogliono farci capire che l’energia e la forza di questa musica mai si spegnerà. Questi 5 ragazzi (Tiziano, Alessandro, Giorgio, Jacopo e Francesco) provengono dalla provincia di Treviso ma guardano oltreoceano, in quel grande paese chiamato U.S.A. L’intero demo richiama i grandi e classici gruppi rock e, loro stessi, potrebbero essere scelti per creare l’Official Soundtrack di film come “Paura e delirio a Las Vegas”. Le chitarre sono distorte al punto giusto, la voce di Alessandro riempie perfettamente le 4 canzoni presenti e la batteria martellante di Francesco dà una carica impressionante.
Fin dal primo pezzo “Coast to Coast”capiamo che ci troviamo negli U.S.A. e ci immaginiamo Harley-Davidson lucide e calde marciare lungo la Route66 dalla costa Est a quella Ovest. La canzone inizia con un riff molto violento ed orecchiabile, molto slashiano, che ci porta alla strofa, lenta e scandita da degli accordi aperti e distorti. Dopo 3:20 minuti di sfrenato rock’n’roll, appare un arpeggio carino e romantico alla “Don’t Cry” dei Guns & Roses. In tutte le canzoni, oltre ai G&R, sentiamo l’influenza di Deep Purple, AC/DC, Who e tutti i gruppi che hanno fatto la storia.
In “Alone” ritorna il tema classico del distacco amoroso che, con sé, porta un senso di straniamento, di perdita e di solitudine. Tutto viene raccontato sotto l’influsso di alcune atmosfere Dark /Gothic alla Bauhaus, un segno evidente è la “Black night” che si ripete costantemente e regolarmente durante tutta la canzone. E’ un brano piuttosto cupo e malinconico, ma contiene una carica “fottutamente” rock and roll!
Il pezzo che chiude il Demo è “I don’t know (I don’t care)” in cui si amalgamano le chitarre di Tiziano e Giorgio ed un basso strabiliante che accompagna voce e batteria. Anche qui ritornano gli U.S.A., il brano è ambientato a San Francisco “We’re in a little bar in San Francisco”, un’ottima meta dato che è la città hippie per eccellenza ed è stata una delle capitali del Jazz (Jack Kerouac ha ambientato parte del suo On The Road in questa città).
Nel complesso è un buon demo, si nota però (forse colpa della registrazione casereccia, ma ripeto estremamente Do It Yourself e rock’n’roll) è la mancanza di compattezza delle canzoni, forse un po’ slegate e sporche. Il pubblico (ignorante) di oggi ama le canzoni semplici ed orecchiabili. Quindi, basta sistemare qualche pezzettino, smussare qualche angoletto e la perfezione è facilmente raggiungibile per i Mystery Motel!
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 20/06/11
GENERE: rock
SITO WEB: www.myspace.com/mysterymotel
RECENSORE: Carlo Geromel
demo
I Mystery Motel sono una di quelle band che portano avanti la bandiera del rock con la r maiuscola e vogliono farci capire che l’energia e la forza di questa musica mai si spegnerà. Questi 5 ragazzi (Tiziano, Alessandro, Giorgio, Jacopo e Francesco) provengono dalla provincia di Treviso ma guardano oltreoceano, in quel grande paese chiamato U.S.A. L’intero demo richiama i grandi e classici gruppi rock e, loro stessi, potrebbero essere scelti per creare l’Official Soundtrack di film come “Paura e delirio a Las Vegas”. Le chitarre sono distorte al punto giusto, la voce di Alessandro riempie perfettamente le 4 canzoni presenti e la batteria martellante di Francesco dà una carica impressionante.
Fin dal primo pezzo “Coast to Coast”capiamo che ci troviamo negli U.S.A. e ci immaginiamo Harley-Davidson lucide e calde marciare lungo la Route66 dalla costa Est a quella Ovest. La canzone inizia con un riff molto violento ed orecchiabile, molto slashiano, che ci porta alla strofa, lenta e scandita da degli accordi aperti e distorti. Dopo 3:20 minuti di sfrenato rock’n’roll, appare un arpeggio carino e romantico alla “Don’t Cry” dei Guns & Roses. In tutte le canzoni, oltre ai G&R, sentiamo l’influenza di Deep Purple, AC/DC, Who e tutti i gruppi che hanno fatto la storia.
In “Alone” ritorna il tema classico del distacco amoroso che, con sé, porta un senso di straniamento, di perdita e di solitudine. Tutto viene raccontato sotto l’influsso di alcune atmosfere Dark /Gothic alla Bauhaus, un segno evidente è la “Black night” che si ripete costantemente e regolarmente durante tutta la canzone. E’ un brano piuttosto cupo e malinconico, ma contiene una carica “fottutamente” rock and roll!
Il pezzo che chiude il Demo è “I don’t know (I don’t care)” in cui si amalgamano le chitarre di Tiziano e Giorgio ed un basso strabiliante che accompagna voce e batteria. Anche qui ritornano gli U.S.A., il brano è ambientato a San Francisco “We’re in a little bar in San Francisco”, un’ottima meta dato che è la città hippie per eccellenza ed è stata una delle capitali del Jazz (Jack Kerouac ha ambientato parte del suo On The Road in questa città).
Nel complesso è un buon demo, si nota però (forse colpa della registrazione casereccia, ma ripeto estremamente Do It Yourself e rock’n’roll) è la mancanza di compattezza delle canzoni, forse un po’ slegate e sporche. Il pubblico (ignorante) di oggi ama le canzoni semplici ed orecchiabili. Quindi, basta sistemare qualche pezzettino, smussare qualche angoletto e la perfezione è facilmente raggiungibile per i Mystery Motel!
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 20/06/11
GENERE: rock
SITO WEB: www.myspace.com/mysterymotel
RECENSORE: Carlo Geromel
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