La band degli Infondoadestra nasce in Puglia nel 2003 dall'incontro di tre musicisti che poi nel 2007 vedrà completare la propria formazione con l'entrata di un quarto elemento: la band è quindi formata da Pepa (baso e voce), Taglio (Chitarra), Adriano (Batteria) e Major (Tastiere). Nel 2006 partecipa ad una compilation “Musichiamoli tutti vol°1” e nel 2007 registra il primo album intitolato “Via Mazzini 35”, che vede però alla voce un altro cantante; nel 2008 poi la band riceve una recensione nello spazio demo del mese di aprile sul giornale “Rock Sound”.
Nel 2009, la band registra il suo secondo demo “Ifad” e nell’estate dello stesso anno entra a far parte delle 80 band che partecipano al “Music Village” (che è un evento nazionale che unisce la musica emergente alla discografia italiana indipendente e non), inoltre partecipa anche alle selezioni provinciali per l’Arezzo Wave.
Nel 2010 la band compone il suo primo Full Album, “Segnali di Fumo” contenente 8 brani, partecipa per la seconda volta al “Music Village”, alle selezioni per “L’Arezzo Wave” ed alle selezioni “Rock targato italia” a Trani nonchè al “Rock Against Contest” a Barletta arrivando in semifinale.
Ma addentriamoci più nello specifico di “Segnali di fumo”: musicalmente il prodotto è molto valido, ben curato e con un equilibrio tra registrazione, mixaggio e postproduzione non comune. Il gruppo presenta questo album mischiando sapientemente psichedelia anni 70, crossover alla “Linea 77”, rock di alto calibro, per ottenere questi 8 pezzi che compongono il cd: faccio però fatica a definirlo rock alternative, non perché non possa esser definito tale ma semplicemente per il fatto che non è possibile, dal mio punto di vista, categorizzare semplicemente come rock alternativo quello che gli Infondoadestra propongono poichè sarebbe altamente limitativo. Di certo, ripeto, ci sono le venature psichedeliche e prog anni 70 come in “Cisonodentro” ed altrettanto abbiamo uno sguardo nell’alternative rock con la canzone “A……..”, mentre con la successiva “Fila di sangue” abbiamo un nuovo cambio di “vestito” della band dato che le sonorità prog piuttosto che alternative lasciano il passo a impatti di durezza sonora tipica del crossover metal.
La canzone che è il monicker del gruppo “infondoadestra” è la summa di più generi, come quest’album peraltro, abbiamo riff graffianti in tipico spirito metal accostati a stacchi in midtempo rock and roll, accompagnati da tastiere che ricordano i cari vecchi Hammond ed urla cariche di rabbia miste a fraseggi vocali. Tutto ciò a dimostrazione delle capacità poliedriche della band. “Nero” ha come special guest “Anello” che fa da contraltare alla voce di Pepa ed anche qui notiamo poliedricità e capacità di mischiare più di un genere per ottenere un rock duro ma non banale. Personalmente la punta più alta di questo “otto pezzi” è “ A che servirà”: nuovamente troviamo rock anni 70, crossover e arrangiamenti progrock che creano una nuova forma di espressione musicale; “… Nel triangolo magico mi rifugerò…“ dice il ritornello di “Triangolo magico”, sinceramente la canzone che, musicalmente, potrebbe essere nata dalle mani sapienti di deep purple o dei più eclettici bluesman delle terre del sud degli USA e che propone un tuffo nel passato. Il testo è nulla più di una storia di sesso ma scritta e cantata con una certa finezza e con un certo stile, senza cadere nel volgare o nello scontato. A chiusura di questi 8 pezzi abbiamo “Nessuna traccia” che è forse la song che è da considerarsi come LA canzone rock alternative degli infondoadestra; per sonorità, per arrangiamento e composizione.
In conclusione abbiamo un album che ci propone un ventaglio e una variegata prospettiva della musica da parte di questo quartetto pugliese. Invito tutti a supportare la band ed ad acquistare il loro album.
VOTO: 75/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 23/03/11
GENERE: rock crossover
SITO WEB: www.myspace.com/infondoadestra04
RECENSORE: Alessandro Schümperlin
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