Artista: Pure
Demo: Love after the end of the world
Label: BulbArtWorks
Sito: http://www.pureofficial.com
Anno: 2012
Giunti al 2012, non posso che apprezzare, per mia formazione musicale, chi prova ancora a creare album “concept”, per giunta intorno ad argomenti non facile ne usuali come “la fine del mondo” (e la tanto famosa profezia Maya che sta sfornando fior di trasmissioni con Roberto Giacobbo). Partiamo di conseguenza già col piede giusto con i Pure, quattro ragazzi romani alle prese con il loro secondo lavoro, “Love at the end of the world”, uscito per la giovane etichetta indipendente campana della BulbArtWorks.
Emiliano Dattilo (voce), Massimiliano Carocci (chitarra), Ennio Bettoni (basso), Valerio Pisciarelli (batteria) sfornano un disco lungo, con una storia ben definita da argomenti “emo” come appunto l’amore e la fine del mondo, atmosfere alla Muse più calmi, musicalità da Depeche Mode di “Enjoy the Silence”.
Un lavoro perfettamente confezionato nei suoni e nelle grafiche (il cd è bello a vedersi ed ha una produzione davvero ottima, oltre ad essere registrato con qualità non facilmente riscontrabile nei giovani lavori italiani). “Awake” è la prima necessaria traccia, ci introduce alla storia, scopriamo l’ottima voce di Emiliano e la grande qualità dei musicisti, un contrastarsi di momenti calmi e forti di notevole impatto, si parte (molto) bene. “The light” sfoggia attimi alla Dream Theater di “Another Day”. “In the dark hour” è un singolo alla HIM, voce suadente e potente quando serve, traccia più calma all’inizio, che si apre con un ritornello romantico.
“Escape” è una fuga, e lo dice stesso il titolo della traccia: due voci (una alta e l’altra bassa) si intrecciano perfettamente, dando un senso di grande armonia e musicalità. “Tears” è romantica, commovente, un brano di quelli che considero “superiori”. “Ash in the wind” è un brano ponte che ci porta alla seconda parte del disco, dove abbiamo un altro singolo, “Fireflies”, di ottima fattura, le tranquille “Rain” e “Across this time”, che rappresentano la “soluzione” all’intreccio narrato (per rifarmi a Vladimir Propp). Ecco arrivare “New World”, ed altre spiegazioni risultano in eccesso.
Un disco da ascoltare, live o sui canali ufficiali dei Pure.
Giancarlo Biondi
Line-Up
Emiliano Dattilo (voce)
Valerio Pisciarelli (batteria)
Ennio Bettoni (basso)
Massimiliano Carocci (chitarra)
Tracklist:
1 - Awake
2 - The light
3 - In the dark hours
4 - Escape
5 - Tears
6 - Ash in the wind
7 - Fireflies
8 - Rain
9 - Across this time
10 - New world
11 - Prologue
Demo: Love after the end of the world
Label: BulbArtWorks
Sito: http://www.pureofficial.com
Anno: 2012
Giunti al 2012, non posso che apprezzare, per mia formazione musicale, chi prova ancora a creare album “concept”, per giunta intorno ad argomenti non facile ne usuali come “la fine del mondo” (e la tanto famosa profezia Maya che sta sfornando fior di trasmissioni con Roberto Giacobbo). Partiamo di conseguenza già col piede giusto con i Pure, quattro ragazzi romani alle prese con il loro secondo lavoro, “Love at the end of the world”, uscito per la giovane etichetta indipendente campana della BulbArtWorks.
Emiliano Dattilo (voce), Massimiliano Carocci (chitarra), Ennio Bettoni (basso), Valerio Pisciarelli (batteria) sfornano un disco lungo, con una storia ben definita da argomenti “emo” come appunto l’amore e la fine del mondo, atmosfere alla Muse più calmi, musicalità da Depeche Mode di “Enjoy the Silence”.
Un lavoro perfettamente confezionato nei suoni e nelle grafiche (il cd è bello a vedersi ed ha una produzione davvero ottima, oltre ad essere registrato con qualità non facilmente riscontrabile nei giovani lavori italiani). “Awake” è la prima necessaria traccia, ci introduce alla storia, scopriamo l’ottima voce di Emiliano e la grande qualità dei musicisti, un contrastarsi di momenti calmi e forti di notevole impatto, si parte (molto) bene. “The light” sfoggia attimi alla Dream Theater di “Another Day”. “In the dark hour” è un singolo alla HIM, voce suadente e potente quando serve, traccia più calma all’inizio, che si apre con un ritornello romantico.
“Escape” è una fuga, e lo dice stesso il titolo della traccia: due voci (una alta e l’altra bassa) si intrecciano perfettamente, dando un senso di grande armonia e musicalità. “Tears” è romantica, commovente, un brano di quelli che considero “superiori”. “Ash in the wind” è un brano ponte che ci porta alla seconda parte del disco, dove abbiamo un altro singolo, “Fireflies”, di ottima fattura, le tranquille “Rain” e “Across this time”, che rappresentano la “soluzione” all’intreccio narrato (per rifarmi a Vladimir Propp). Ecco arrivare “New World”, ed altre spiegazioni risultano in eccesso.
Un disco da ascoltare, live o sui canali ufficiali dei Pure.
Giancarlo Biondi
Line-Up
Emiliano Dattilo (voce)
Valerio Pisciarelli (batteria)
Ennio Bettoni (basso)
Massimiliano Carocci (chitarra)
Tracklist:
1 - Awake
2 - The light
3 - In the dark hours
4 - Escape
5 - Tears
6 - Ash in the wind
7 - Fireflies
8 - Rain
9 - Across this time
10 - New world
11 - Prologue