STILL LINE
Still line ep
Gli Still Line sono un gruppo emergente della scena underground canavesana. Fondato nel 1 giugno 2010 dal bassista Alberto Caliò e il batterista Alessandro Pretari, che già avevano avuto modo di suonare assieme in un precedente gruppo heavy metal, la band trova presto un chitarrista con esperienze blues e rock dei primi anni '60, Patrick Viglierco, che copre attualmente il ruolo di chitarrista solista. In seguito a varie ricerche, entrano in contatto con un cantante della zona, Paolo, che li accompagna anche nel loro primo live al Frassibeer (Frassinetto).
Durante gli ultimi mesi del 2010 che si fa vivo Simone Moi, attuale cantante e chitarrista, che già aveva avuto modo di lavorare con bassista e batterista nel precedente gruppo metal.
Ritrovatisi finalmente assieme, gli Still Line iniziano a comporre testi e musiche proprie, e sono ora pronti per farsi conoscere in giro con questo loro lavoro.
Oggettivamente le premesse per la buona riuscita del gruppo ci sono, la capacità non manca come non mancano le idee compositive, interessante il voler riproporre il sound tipico della fine degli anni 60 e degli anni 70. La band decide di portare Hendrix e i Deep purple ai giorni nostri, giusto per dare le coordinate temporali, ma mettendoci un quid di estro artistico proprio. Quindi abbiamo il blues che vien miscelato ad hoc in modo sinuoso con l’hard rock, permettendo all’ascoltatore di fare un tuffo nel passato senza restare imbrigliato ai soliti cliché e ai soliti stilemi preconfezionati. Le 5 canzoni presenti le loro lavoro offrono, e presentano al pubblico, una band che ha ancora da maturare ma non ci sarà d’attendere a lungo per la maturazione.
Peccato per delle scelte a mio avviso poco mirate, che lasciano l’ascoltatore in una situazione di dubbio. Il loro EP ha alcuni problemi a livello di registrazione per le chitarre e per la voce. Mi spiego meglio le chitarre hanno lo steso identico livello sia mentre sono sulla parte ritmica sia sull’assolo. In buona sostanza molto spesso non spicca la chitarra durante gli assoli; questo però non so se imputarlo alla registrazione o al formato audio a me pervenuto; avendo io la versione in mp3 potrebbe essere che la compressione del file audio abbia creato questo piccolo problema, se così fosse è un peccato veniale, ma se il file giunto a me è in alta qualità, consiglio vivamente di rivedere le chitarre e fare più attenzione alla produzione ed un controllo dei livelli più mirata.
Cosa simile avviene anche con la voce, in più riprese c’è un effetto leggermente stucchevole di “megafono-imbuto” davanti al microfono, che rende poca giustizia a mio avviso alla voce di Simone. Come ho già scritto poco sopra c’è da capire se il problema è legato alla compressione del file audio o una svista della band. Avrei anche alzato leggermente il volume del basso.
Come ho detto, le premesse ci sono tutte e sinceramente ho trovato delle situazioni molto interessanti su Andrea e su Son of a gun (a mio avviso le punte del EP), invito la band a rivedere i master delle registrazioni ove non fosse un problema di compressione/conversione del formato audio e invito tutti gli appassionati del genere a supportare gli Still line, perchè se lo meritano.
VOTO: 60/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 19/09/11
GENERE: blues / hard rock
SITO WEB: www.myspace.com/still-line
RECENSORE: Alessandro Schümperlin
Still line ep
Gli Still Line sono un gruppo emergente della scena underground canavesana. Fondato nel 1 giugno 2010 dal bassista Alberto Caliò e il batterista Alessandro Pretari, che già avevano avuto modo di suonare assieme in un precedente gruppo heavy metal, la band trova presto un chitarrista con esperienze blues e rock dei primi anni '60, Patrick Viglierco, che copre attualmente il ruolo di chitarrista solista. In seguito a varie ricerche, entrano in contatto con un cantante della zona, Paolo, che li accompagna anche nel loro primo live al Frassibeer (Frassinetto).
Durante gli ultimi mesi del 2010 che si fa vivo Simone Moi, attuale cantante e chitarrista, che già aveva avuto modo di lavorare con bassista e batterista nel precedente gruppo metal.
Ritrovatisi finalmente assieme, gli Still Line iniziano a comporre testi e musiche proprie, e sono ora pronti per farsi conoscere in giro con questo loro lavoro.
Oggettivamente le premesse per la buona riuscita del gruppo ci sono, la capacità non manca come non mancano le idee compositive, interessante il voler riproporre il sound tipico della fine degli anni 60 e degli anni 70. La band decide di portare Hendrix e i Deep purple ai giorni nostri, giusto per dare le coordinate temporali, ma mettendoci un quid di estro artistico proprio. Quindi abbiamo il blues che vien miscelato ad hoc in modo sinuoso con l’hard rock, permettendo all’ascoltatore di fare un tuffo nel passato senza restare imbrigliato ai soliti cliché e ai soliti stilemi preconfezionati. Le 5 canzoni presenti le loro lavoro offrono, e presentano al pubblico, una band che ha ancora da maturare ma non ci sarà d’attendere a lungo per la maturazione.
Peccato per delle scelte a mio avviso poco mirate, che lasciano l’ascoltatore in una situazione di dubbio. Il loro EP ha alcuni problemi a livello di registrazione per le chitarre e per la voce. Mi spiego meglio le chitarre hanno lo steso identico livello sia mentre sono sulla parte ritmica sia sull’assolo. In buona sostanza molto spesso non spicca la chitarra durante gli assoli; questo però non so se imputarlo alla registrazione o al formato audio a me pervenuto; avendo io la versione in mp3 potrebbe essere che la compressione del file audio abbia creato questo piccolo problema, se così fosse è un peccato veniale, ma se il file giunto a me è in alta qualità, consiglio vivamente di rivedere le chitarre e fare più attenzione alla produzione ed un controllo dei livelli più mirata.
Cosa simile avviene anche con la voce, in più riprese c’è un effetto leggermente stucchevole di “megafono-imbuto” davanti al microfono, che rende poca giustizia a mio avviso alla voce di Simone. Come ho già scritto poco sopra c’è da capire se il problema è legato alla compressione del file audio o una svista della band. Avrei anche alzato leggermente il volume del basso.
Come ho detto, le premesse ci sono tutte e sinceramente ho trovato delle situazioni molto interessanti su Andrea e su Son of a gun (a mio avviso le punte del EP), invito la band a rivedere i master delle registrazioni ove non fosse un problema di compressione/conversione del formato audio e invito tutti gli appassionati del genere a supportare gli Still line, perchè se lo meritano.
VOTO: 60/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 19/09/11
GENERE: blues / hard rock
SITO WEB: www.myspace.com/still-line
RECENSORE: Alessandro Schümperlin
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