TRYFUX
The alternative world
Tracklist: Trip / Landing /Glory / Warning/ Anxiety / Decline / Escape / End
Mi son preso del tempo per cercare di penetrare il denso full-lenght del progetto Tryfux. Come già riportai a suo tempo nella recensione al promo del 2010 le suggestioni e le immagini che questo incontro tra rock ed elettronica richiama si inseriscono in un poliedro cangiante e multisfaccettato. Quanto di più lontano da una forma cristallizzata e lineare. Qualcosa di più però si intuisce questa volta. Anche solo leggendo la successione dei titoli della tracklist si può intuire un filo rosso, una trama, una storia, una serie di passaggi tra loro contigui che potrebbero benissimo richiamarsi a un concept. Lascio però agli ascoltatori lo sviluppo di questo concept, probabilmente questa traccia che Tryfux lascia serve proprio come spunto affinché ognuno di noi possa svilupparvi la sua storia. Per quanto mi riguarda, non ho potuto in questo caso non pensare a una sorta di epopea fantascientifica, un viaggio intergalattico attraverso un mondo alternativo (da cui il titolo). Mi permetto di dare una possibile descrizione del lavoro che a me pare quasi appunto una sorta di sci-fi rhythm’n’blues. Ma attenzione, non pensate a questa definizione in senso musicale quanto letterale: il termine designava infatti in maniera politically correct i cosiddetti race records, ovvero la musica popolare afroamericana negli Stati Uniti degli anni ’50. Ora, in un parallelismo, si potrebbe dire che la musica di Tryfux potrebbe essere una sorta di futuribile race record, in un nuovo mondo alternativo fatto di macchine dove la presenza umana rappresenta un po’ quello che erano gli afroamericani nell’America, nel nuovo mondo, nella terra dei liberi. Ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere ciò che mi ha comunicato, per ora spero vi basti questo.
Le linee musicali prese singolarmente si connotano per la loro estrema semplicità, dominante è il ruolo di synth e tastiere nelle cui trame si inseriscono a tratti arrangiamenti di chitarra elettrica molto suggestivi. Così dalla rarefatta opener Trip il nostro viaggio, appunto, si snoda attraverso momenti cruciali sottolineati dalle rispettive soundtrack. Episodi tra i più riusciti, a mio avviso, le quattro tracce conclusive: Anxiety dove un gusto per l’inquietudine incontra una sorta di tetra euforia; la cadenza malata di Decline che passa attraverso momenti assai diversificati ed evocativi; Escape con una sessione ritmica che definire schizofrenica è un eufemismo e che trova il suo compendio nell’assolo finale di chitarra; infine la lunga e sinfonica End che risulta assai più matura della Decadence della promo. Si può dire che questo lavoro contiene spunti di vivo interesse, resta purtroppo forse un prodotto non adatto a tutte le orecchie. Non è per forza un male (anzi, a mio modo di vedere è quasi un pregio), solo è un peccato sapere che non tutti potranno essere portati all’ascolto di quella che forse è una delle vie più personali all’elettronica che io abbia mai sentito. Se la promo del 2010 aveva lasciato molte incognite e questioni in sospeso, si può dire che qui si ha già una bella quadratura del cerchio. La domanda a questo punto è: «what’s next?». Aspettiamo con ansia che Tryfux voglia proseguire nel suo progetto raccontandoci nuove storie attraverso questa sorta di rhythm’n’blues fantascientifico.
VOTO: 84/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 23/06/11
GENERE: progressive /elettro /metal /rock
SITO WEB: www.myspace.com/tryfux
RECENSORE: doc. NEMO
The alternative world
Tracklist: Trip / Landing /Glory / Warning/ Anxiety / Decline / Escape / End
Mi son preso del tempo per cercare di penetrare il denso full-lenght del progetto Tryfux. Come già riportai a suo tempo nella recensione al promo del 2010 le suggestioni e le immagini che questo incontro tra rock ed elettronica richiama si inseriscono in un poliedro cangiante e multisfaccettato. Quanto di più lontano da una forma cristallizzata e lineare. Qualcosa di più però si intuisce questa volta. Anche solo leggendo la successione dei titoli della tracklist si può intuire un filo rosso, una trama, una storia, una serie di passaggi tra loro contigui che potrebbero benissimo richiamarsi a un concept. Lascio però agli ascoltatori lo sviluppo di questo concept, probabilmente questa traccia che Tryfux lascia serve proprio come spunto affinché ognuno di noi possa svilupparvi la sua storia. Per quanto mi riguarda, non ho potuto in questo caso non pensare a una sorta di epopea fantascientifica, un viaggio intergalattico attraverso un mondo alternativo (da cui il titolo). Mi permetto di dare una possibile descrizione del lavoro che a me pare quasi appunto una sorta di sci-fi rhythm’n’blues. Ma attenzione, non pensate a questa definizione in senso musicale quanto letterale: il termine designava infatti in maniera politically correct i cosiddetti race records, ovvero la musica popolare afroamericana negli Stati Uniti degli anni ’50. Ora, in un parallelismo, si potrebbe dire che la musica di Tryfux potrebbe essere una sorta di futuribile race record, in un nuovo mondo alternativo fatto di macchine dove la presenza umana rappresenta un po’ quello che erano gli afroamericani nell’America, nel nuovo mondo, nella terra dei liberi. Ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere ciò che mi ha comunicato, per ora spero vi basti questo.
Le linee musicali prese singolarmente si connotano per la loro estrema semplicità, dominante è il ruolo di synth e tastiere nelle cui trame si inseriscono a tratti arrangiamenti di chitarra elettrica molto suggestivi. Così dalla rarefatta opener Trip il nostro viaggio, appunto, si snoda attraverso momenti cruciali sottolineati dalle rispettive soundtrack. Episodi tra i più riusciti, a mio avviso, le quattro tracce conclusive: Anxiety dove un gusto per l’inquietudine incontra una sorta di tetra euforia; la cadenza malata di Decline che passa attraverso momenti assai diversificati ed evocativi; Escape con una sessione ritmica che definire schizofrenica è un eufemismo e che trova il suo compendio nell’assolo finale di chitarra; infine la lunga e sinfonica End che risulta assai più matura della Decadence della promo. Si può dire che questo lavoro contiene spunti di vivo interesse, resta purtroppo forse un prodotto non adatto a tutte le orecchie. Non è per forza un male (anzi, a mio modo di vedere è quasi un pregio), solo è un peccato sapere che non tutti potranno essere portati all’ascolto di quella che forse è una delle vie più personali all’elettronica che io abbia mai sentito. Se la promo del 2010 aveva lasciato molte incognite e questioni in sospeso, si può dire che qui si ha già una bella quadratura del cerchio. La domanda a questo punto è: «what’s next?». Aspettiamo con ansia che Tryfux voglia proseguire nel suo progetto raccontandoci nuove storie attraverso questa sorta di rhythm’n’blues fantascientifico.
VOTO: 84/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 23/06/11
GENERE: progressive /elettro /metal /rock
SITO WEB: www.myspace.com/tryfux
RECENSORE: doc. NEMO
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