UNDERFLOOR
Solitari blu
Tracklist: Solitari Blu / Nell’Aria / Come Se Fossi Miele / Cenere / Sulla Mia Pelle / Metà Di Me / Luci Di Ruggine / Solo Un Altro Sogno / Angeli Di Carta.
Terzo LP dei fiorentini Underfloor, Solitari Blu è davvero un notevole disco di rock melodico. Il titolo rende al meglio l’atmosfera che si respira per tutta la durata del lavoro, una sorta di gioco sui toni di blu che non avrete difficoltà a immaginarvi se ascoltate il tutto in completo relax, magari a occhi chiusi e svuotando completamente la vostra testa. Può sembrare il solito discorso un po’ naif, ma il grande pregio degli Underfloor è proprio quello di aver creato un sound fatto per scivolare nella testa dell’ascoltatore e trasportarlo in un diverso piano di realtà. In effetti, mettersi all’ascolto di Solitari Blu allo stesso modo in cui si ascolterebbe un lavoro rock o rock progressive (perché vi sono notevoli eco prog), potrebbe risultare ostico per l’ascoltatore di genere più integrale. Se c’è un limite relativo in tutto il disco è in effetti il fatto che l’atmosfera onirica e surreale creata dagli Underfloor non si arricchisce più di tanto di varianti o sviluppi tematici. O meglio, vi sono ma di fatto restano quasi impalpabili all’interno di un sound dall’andamento dolce e meditato. Questo potrebbe in effetti risultare noioso e pedante per molti. Ma questo non è un album da sentire, è un album da ascoltare. Bisogna ritagliarsi del tempo, trovare uno spazio il più possibile isolato e tranquillo per lasciarsi trasportare. Allora si coglieranno ancora meglio la ricchezza ritmica, i fraseggi chitarristici e i contenuti profondi di Solitari Blu. Un merito che gli si riconoscerà subito sarà allora la mancanza di ogni vacua velleità d’automatismo artistico, ma il meticoloso lavoro compiuto su ogni singolo passaggio non solo in sede di composizione ma anche (e soprattutto) in sede di lavoro in studio. Il quadro si chiarificherà e si arricchirà in conseguenza, si riusciranno a cogliere quei momenti pregevoli che a un primo ascolto superficiale potrebbero passare inosservati. Spiccano su tutti Luci Di Ruggine, Nell’Aria, la conclusiva Angeli Di Carta e la stessa title-track. La voce principale, quasi ipnotica, risulta appropriata all’intera atmosfera, uscendo raramente dalle righe e mantenendosi su di una tonalità quasi monocorde. Ripeto ancora una volta, questo non è un lavoro da fruire come si fruisce la maggior parte dei dischi rock dove l’attenzione viene portata sugli spunti centrali mettendoli nel giusto risalto. Questo è un disco quasi da meditazione, un ascolto anche di poco superficiale non permette di apprezzarne le qualità e gli accorgimenti nella loro interezza. È come un fluido che all’apparenza scivola omogeneo ma che nasconde, sotto la superficie, un insieme complesso di moti e di forze che non si possono cogliere se non prestando la necessaria attenzione. Sarei curioso di apprezzarne l’uscita in sede live, certo che per un sound del genere sia necessario allestire uno show multi disciplinare (magari con proiezioni, installazioni artistiche, momenti di recitazione, etc. etc.) come sembra esser già avvenuto, stando alla biografia della band. Essendo miei conterranei, spero non mancherà l’occasione. Intanto, se volete provare quelle sensazioni che provate in quei sogni che paiono reali e che rimpiangete una volta svegli, provate a farvi cullare da Solitari Blu.
VOTO: 85/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 24/09/11
GENERE: rock melodico
SITO WEB: www.myspace.com/underfloor1
RECENSORE: doc. NEMO
Solitari blu
Tracklist: Solitari Blu / Nell’Aria / Come Se Fossi Miele / Cenere / Sulla Mia Pelle / Metà Di Me / Luci Di Ruggine / Solo Un Altro Sogno / Angeli Di Carta.
Terzo LP dei fiorentini Underfloor, Solitari Blu è davvero un notevole disco di rock melodico. Il titolo rende al meglio l’atmosfera che si respira per tutta la durata del lavoro, una sorta di gioco sui toni di blu che non avrete difficoltà a immaginarvi se ascoltate il tutto in completo relax, magari a occhi chiusi e svuotando completamente la vostra testa. Può sembrare il solito discorso un po’ naif, ma il grande pregio degli Underfloor è proprio quello di aver creato un sound fatto per scivolare nella testa dell’ascoltatore e trasportarlo in un diverso piano di realtà. In effetti, mettersi all’ascolto di Solitari Blu allo stesso modo in cui si ascolterebbe un lavoro rock o rock progressive (perché vi sono notevoli eco prog), potrebbe risultare ostico per l’ascoltatore di genere più integrale. Se c’è un limite relativo in tutto il disco è in effetti il fatto che l’atmosfera onirica e surreale creata dagli Underfloor non si arricchisce più di tanto di varianti o sviluppi tematici. O meglio, vi sono ma di fatto restano quasi impalpabili all’interno di un sound dall’andamento dolce e meditato. Questo potrebbe in effetti risultare noioso e pedante per molti. Ma questo non è un album da sentire, è un album da ascoltare. Bisogna ritagliarsi del tempo, trovare uno spazio il più possibile isolato e tranquillo per lasciarsi trasportare. Allora si coglieranno ancora meglio la ricchezza ritmica, i fraseggi chitarristici e i contenuti profondi di Solitari Blu. Un merito che gli si riconoscerà subito sarà allora la mancanza di ogni vacua velleità d’automatismo artistico, ma il meticoloso lavoro compiuto su ogni singolo passaggio non solo in sede di composizione ma anche (e soprattutto) in sede di lavoro in studio. Il quadro si chiarificherà e si arricchirà in conseguenza, si riusciranno a cogliere quei momenti pregevoli che a un primo ascolto superficiale potrebbero passare inosservati. Spiccano su tutti Luci Di Ruggine, Nell’Aria, la conclusiva Angeli Di Carta e la stessa title-track. La voce principale, quasi ipnotica, risulta appropriata all’intera atmosfera, uscendo raramente dalle righe e mantenendosi su di una tonalità quasi monocorde. Ripeto ancora una volta, questo non è un lavoro da fruire come si fruisce la maggior parte dei dischi rock dove l’attenzione viene portata sugli spunti centrali mettendoli nel giusto risalto. Questo è un disco quasi da meditazione, un ascolto anche di poco superficiale non permette di apprezzarne le qualità e gli accorgimenti nella loro interezza. È come un fluido che all’apparenza scivola omogeneo ma che nasconde, sotto la superficie, un insieme complesso di moti e di forze che non si possono cogliere se non prestando la necessaria attenzione. Sarei curioso di apprezzarne l’uscita in sede live, certo che per un sound del genere sia necessario allestire uno show multi disciplinare (magari con proiezioni, installazioni artistiche, momenti di recitazione, etc. etc.) come sembra esser già avvenuto, stando alla biografia della band. Essendo miei conterranei, spero non mancherà l’occasione. Intanto, se volete provare quelle sensazioni che provate in quei sogni che paiono reali e che rimpiangete una volta svegli, provate a farvi cullare da Solitari Blu.
VOTO: 85/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 24/09/11
GENERE: rock melodico
SITO WEB: www.myspace.com/underfloor1
RECENSORE: doc. NEMO
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