
VENA VIOLA
Smash Up
Tracklist: Black Tide / Don’t Trust Him / Poison / An Awful Creation / Love Is Not Your Best Weapon / Sandcastles
Se avete una mezz’oretta a disposizione e sentite il bisogno di lasciarvi trasportare in un’altra dimensione visionaria (ma non consolatoria), i VenaViola sono il gruppo che fa per voi. Con Smash Up, loro quarto lavoro, il nostri ci trasportano in un mondo decadente e volto al disastro. Lo descriverei come una passeggiata solitaria in mezzo alle macerie e alle rovine della civiltà occidentale, magari nel momento topico del crepuscolo che andrebbe a simboleggiare anche il tramonto del cosiddetto progresso; proprio questo sembra indicare anche l’artwork in copertina. Un viaggio che molti di noi preferirebbero non fare ma che s’impone come necessario ha chi voglia aver coscienza degli equilibri instabili intorno a noi. Lo sguardo sul nostro mondo e le sue catastrofi è sì onirico e trasognato ma estremamente lucido, persino nel lasciar trasparire qualche speranza (forse vana, ma mai abbastanza fintanto che c’è) in un possibile cambiamento. I disastri sono quelli ambientali, il tema è il rapporto non equilibrato stabilito tra uomo e natura circostante, oggetto che ci riguarda da vicino: in Smash Up tornano il tema dello smaltimento dei rifiuti in Poison, il disastro del Vajont nella seguente An Awful Creation, infine il terremoto in Abruzzo nella conclusiva Sandcastles. Quella dei VenaViola non è dunque evasione dal mondo, ma visione diretta e cruda seppure in forma di nenia e di viaggio visionario. Nella loro presentazione, i VenaViola parlano di un concept che non è solo musicale ma anche visivo, e si può ben immaginare che sorta di live set debba essere il loro. Il tutto in un’asciuttezza e un minimalismo quasi maniacale nel sound, il loro trip hop è infatti essenziale eppure estremamente evocativo. A tal proposito basterebbe indicare nel tema di pianoforte di Love Is Not Your Best Weapon uno dei momenti più toccanti di Smash Up, per molti versi notturno e romantico nel senso letterario del termine. La voce che ci accompagna per tutta la durata del lavoro si mantiene lineare senza variazioni di sorta, come in una ninna nanna atta a cullarci e a lasciarci scivolare in questa distopia fatta realtà che è il nostro mondo. Questo disco non vi trascinerà, non vi trarrà con sé in modo violento, bensì vi accompagnerà, vi porterà con sé senza alcuna forzatura. In questo ritengo stia la bontà dei VenaViola, nella loro persuasione musicale che può fungere come sottofondo per quella passeggiata attraverso ciò che resta di quella che chiamiamo civiltà. Non ci sono velleità politiche nel loro lavoro ma semmai un invito a guardare fuori e dentro di noi mentre ci muoviamo e agiamo in un mondo che è ben lungi dall’essere il migliore tra quelli possibili. Chissà che a lasciarsi prendere per mano da questi flâneurs non sia possibile per molti aprire finalmente gli occhi davanti a ciò che hanno sotto il naso.
VOTO: 80/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/03/12
GENERE: rock
SITO WEB: http://www.myspace.com/venaviola
RECENSORE: doc. NEMO
Smash Up
Tracklist: Black Tide / Don’t Trust Him / Poison / An Awful Creation / Love Is Not Your Best Weapon / Sandcastles
Se avete una mezz’oretta a disposizione e sentite il bisogno di lasciarvi trasportare in un’altra dimensione visionaria (ma non consolatoria), i VenaViola sono il gruppo che fa per voi. Con Smash Up, loro quarto lavoro, il nostri ci trasportano in un mondo decadente e volto al disastro. Lo descriverei come una passeggiata solitaria in mezzo alle macerie e alle rovine della civiltà occidentale, magari nel momento topico del crepuscolo che andrebbe a simboleggiare anche il tramonto del cosiddetto progresso; proprio questo sembra indicare anche l’artwork in copertina. Un viaggio che molti di noi preferirebbero non fare ma che s’impone come necessario ha chi voglia aver coscienza degli equilibri instabili intorno a noi. Lo sguardo sul nostro mondo e le sue catastrofi è sì onirico e trasognato ma estremamente lucido, persino nel lasciar trasparire qualche speranza (forse vana, ma mai abbastanza fintanto che c’è) in un possibile cambiamento. I disastri sono quelli ambientali, il tema è il rapporto non equilibrato stabilito tra uomo e natura circostante, oggetto che ci riguarda da vicino: in Smash Up tornano il tema dello smaltimento dei rifiuti in Poison, il disastro del Vajont nella seguente An Awful Creation, infine il terremoto in Abruzzo nella conclusiva Sandcastles. Quella dei VenaViola non è dunque evasione dal mondo, ma visione diretta e cruda seppure in forma di nenia e di viaggio visionario. Nella loro presentazione, i VenaViola parlano di un concept che non è solo musicale ma anche visivo, e si può ben immaginare che sorta di live set debba essere il loro. Il tutto in un’asciuttezza e un minimalismo quasi maniacale nel sound, il loro trip hop è infatti essenziale eppure estremamente evocativo. A tal proposito basterebbe indicare nel tema di pianoforte di Love Is Not Your Best Weapon uno dei momenti più toccanti di Smash Up, per molti versi notturno e romantico nel senso letterario del termine. La voce che ci accompagna per tutta la durata del lavoro si mantiene lineare senza variazioni di sorta, come in una ninna nanna atta a cullarci e a lasciarci scivolare in questa distopia fatta realtà che è il nostro mondo. Questo disco non vi trascinerà, non vi trarrà con sé in modo violento, bensì vi accompagnerà, vi porterà con sé senza alcuna forzatura. In questo ritengo stia la bontà dei VenaViola, nella loro persuasione musicale che può fungere come sottofondo per quella passeggiata attraverso ciò che resta di quella che chiamiamo civiltà. Non ci sono velleità politiche nel loro lavoro ma semmai un invito a guardare fuori e dentro di noi mentre ci muoviamo e agiamo in un mondo che è ben lungi dall’essere il migliore tra quelli possibili. Chissà che a lasciarsi prendere per mano da questi flâneurs non sia possibile per molti aprire finalmente gli occhi davanti a ciò che hanno sotto il naso.
VOTO: 80/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/03/12
GENERE: rock
SITO WEB: http://www.myspace.com/venaviola
RECENSORE: doc. NEMO