BIG GUNS
Between pleasure and addiction
Nati alla fine del 2005 esclusivamente come tribute band agli SKID ROW nei BIG GUNS dopo qualche anno di assidua attività live nel 2008 c'è un importante cambio di line. Nel Giugno del 2009 viene registrato un EP intitolato “White Trash e nel frattempo la band continua a macinare chilometri da un locale italiano all'altro ed a suonare assieme a formazioni del calibro di Motorhead,Crashdiet e Crazy Lixx. All'inizio del 2010 dopo uno stop forzato a causa di un incidente che interessa il cantante, la band si rimbocca le maniche e nasce così "Between Pleasure and Addiction" primo Full-Length.
Entriamo quindi nelle Big guns : musicalmente Between Pleasure and Addiction è un valido cd che rende omaggio al rock e metal easy listening tipico degli anni 80 e i primi anni 90. Nel complesso i Big guns fanno in modo di mixare a dovere sia le loro influenze che le loro idee spiazzando chi si sarebbe aspettato un classico hard rock: nelle canzoni che ci presentano abbiamo un mix esplosivo di souther rock, blues, sleasy rock, un pizzichino di heavy che non guasta mai e del punk rock qua e la rendendo il tutto molto interessante e gestendo il groove dei vari pezzi a dovere senza avere dei cali eccessivi o dei picchi altrettanto eccessivi. Produzione, mixaggio e arrangiamento molto ben equilibrati anche se forse avrei puntato per la batteria a sonorità più anni ottanta e meno attuali.
Le tracce più significative sono“The virtute of the sick” che ricorda vagamente i Cinderella di Heartbreack station e la title track dell’album che ricorda vagamente i Warrant; “Wasted” invece ricorda a pieno gli skid row del periodo Subhuman race quindi granitica ed incazzata quanto basta, “Prisoner of my way” ballad molto intensa che odora di Mötley Crüe ed infine un altro tributo al rock and roll d’oltre oceano è fatto con “Next Tuesday” estremamente sleazy.
Unico dubbio è l’utilità di “Dyughaland”, traccia di un minuto che poteva essere tranquillamente inserito come intro di “Between pleasure and addiction” e non come canzone a se stante ma in ogni caso l’album scorre piacevolmente e l’ascoltatore non potrà fare a meno di sentire un moto irrefrenabile di agitarsi e ballare sulle note di questo “Between pleasure and addiction”: un poderoso tuffo nel passato MA targato 2010.
La band ha le carte in regola per poter sfondare anche se, come si dice in questi casi, sarebbe stato meglio “nascere” dieci o quindici anni prima.
VOTO: 75/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 05/04/11
GENERE: heavy rock
SITO WEB: www.myspace.com/biggunsfanblog RECENSORE: Alessandro Schümperlin
Between pleasure and addiction
Nati alla fine del 2005 esclusivamente come tribute band agli SKID ROW nei BIG GUNS dopo qualche anno di assidua attività live nel 2008 c'è un importante cambio di line. Nel Giugno del 2009 viene registrato un EP intitolato “White Trash e nel frattempo la band continua a macinare chilometri da un locale italiano all'altro ed a suonare assieme a formazioni del calibro di Motorhead,Crashdiet e Crazy Lixx. All'inizio del 2010 dopo uno stop forzato a causa di un incidente che interessa il cantante, la band si rimbocca le maniche e nasce così "Between Pleasure and Addiction" primo Full-Length.
Entriamo quindi nelle Big guns : musicalmente Between Pleasure and Addiction è un valido cd che rende omaggio al rock e metal easy listening tipico degli anni 80 e i primi anni 90. Nel complesso i Big guns fanno in modo di mixare a dovere sia le loro influenze che le loro idee spiazzando chi si sarebbe aspettato un classico hard rock: nelle canzoni che ci presentano abbiamo un mix esplosivo di souther rock, blues, sleasy rock, un pizzichino di heavy che non guasta mai e del punk rock qua e la rendendo il tutto molto interessante e gestendo il groove dei vari pezzi a dovere senza avere dei cali eccessivi o dei picchi altrettanto eccessivi. Produzione, mixaggio e arrangiamento molto ben equilibrati anche se forse avrei puntato per la batteria a sonorità più anni ottanta e meno attuali.
Le tracce più significative sono“The virtute of the sick” che ricorda vagamente i Cinderella di Heartbreack station e la title track dell’album che ricorda vagamente i Warrant; “Wasted” invece ricorda a pieno gli skid row del periodo Subhuman race quindi granitica ed incazzata quanto basta, “Prisoner of my way” ballad molto intensa che odora di Mötley Crüe ed infine un altro tributo al rock and roll d’oltre oceano è fatto con “Next Tuesday” estremamente sleazy.
Unico dubbio è l’utilità di “Dyughaland”, traccia di un minuto che poteva essere tranquillamente inserito come intro di “Between pleasure and addiction” e non come canzone a se stante ma in ogni caso l’album scorre piacevolmente e l’ascoltatore non potrà fare a meno di sentire un moto irrefrenabile di agitarsi e ballare sulle note di questo “Between pleasure and addiction”: un poderoso tuffo nel passato MA targato 2010.
La band ha le carte in regola per poter sfondare anche se, come si dice in questi casi, sarebbe stato meglio “nascere” dieci o quindici anni prima.
VOTO: 75/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 05/04/11
GENERE: heavy rock
SITO WEB: www.myspace.com/biggunsfanblog RECENSORE: Alessandro Schümperlin
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