Apocalypse machine
I partenopei Last frontier, dopo ben 3 demo pubblicate dal 2005, si riaffacciano alla critica con il loro primo full lenght dal titolo "Apocalypse Machine" intenzionato a sfoderare "potenza e melodia" nei brani. Interamente registrato (presumo) in "auto-produzione", una auto produzione sin troppo casalinga date le intenzioni che trapelano dalle canzoni. Il disco presenta 7 tracce per un minutaggio che accarezza i 55 minuti, davvero troppi, considerate le eccessive ripetizioni di riff che rendono, a mio parere, talvolta noioso l'ascolto di una canzone per intero. Bisogna arrivare alla seconda traccia per iniziare a notare una interessante batteria che ci regala qualche virtuosismo davvero notevole. Ottima davvero la traccia vocale che troviamo nel terzo brano, vari registri e timbriche ci accompagnano nell'ascolto. Arrivati al quarto brano un altro eccessivo intro apre le danze, non male lo scambio di colpi tra chitarra, basso e batteria ma dover aspettare ben 4 minuti e mezzo per ascoltare la prima parola è davvero impensabile, voce che tra l'altro, anche in questa occasione si conferma come punto forte della
formazione. Giunti a "Black Horizon" possiamo finalmente dare il benvenuto alla band in un ambito di livello superiore non nascondendo però la straevidente passione per le parti strumentali che farebbero invidia persino a un brano dei Dream Theater per minutaggio (ma solo per quello). "Nephilim's Ride" (strumentale), un'altra canzone e un altro interminabile intro, forse non proprio una grande idea piazzare un brano strumentale in un album dove la voce a malapena si affaccia al pubblico. Arrivati alla settima e ultrima traccia, e finalmente
anche all'ultimo intro di tastiera, riusciamo a riapprezzare la voce di "Darka" per qualche secondo prima di rituffarci indovinate in cosa? in una long instrumental session. Il disco termina e lascia l'amaro in bocca per un obbiettivo sfiorato in vari punti e mai centrato in pieno, troppi preziosismi da solisti incorniciati con prestazioni non proprio buone e ulteriormente infangati con un mixaggio approssimativo e un mastering assolutamente inesistente.
VOTO: 55/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/07/11
GENERE: metal progressive
SITO WEB: www.myspace.com/lastfrontierband
RECENSORE:Lewis LST Capristo