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SHADOWS IN HEAVEN - from the depth

3/30/2011

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SHADOWS IN HEAVEN
From the depth



Parto dicendo che per scrivere questa recensione mi ci è voluto molto tempo, è stato infatti uno degli ascolti più difficili che io abbia mai fatto. Sì perchè ancora adesso sinceramente credo di non aver capito bene cosa propongano gli shadows in heaven.
Sono partito dal myspace della band (http://www.myspace.com/shadowsinheaventorino) giusto per leggere qualche informazione in più e leggo genere: Hardcore/metal/progressive.
Bene, fatto questo mi imbatto in questo lavoro di 8 canzoni dalla durata di 43 minuti circa.
Ciò che subito mi colpisce è proprio il fatto che non sento molto che mi riconduca al genere Hardcore/metal o chiamiamolo pure metalcore, ciò che intendo dire è che non basta cantare in scream/growl e usare cori puliti per suonare metalcore (progressive poi), ad essere sincero mi aspettavo qualcosa di diverso tipo the human abstract!
Per carità va benissimo interpretare un genere a modo proprio senza scimiottare le americanate però uno si aspetta ben altro leggendo come prima influenza hardcore.
Obiettivamente gli shadows in heaven mi sembrano una band Progressive metal con qualche minima influenza metalcore.
La produzione non eccelle anzi la trovo molto mediocre per essere questo un album/promo autoprodotto, suoni poco potenti, batteria non molto presente e voci troppo riverberate non aiutano a raggiungere la sufficienza.
Singolarmente ogni membro degli shadows in heaven se la cava molto bene allo strumento dal batterista, all' ottimo lavoro del bassista e dei due chitarristi. Peccato per la voce invece, strozzata e per nulla potente sembra quasi che il cantante non abbia voce per cantare. I puliti mediocri con qualche imprecisione.
I pezzi sono lunghi e l'attenzione cala dopo veramente poco tempo, il risultato? un album/promo noioso. E' un peccato perchè le premesse ci sono tutte. 
From the depth non raggiunge la sufficienza per quanto mi riguarda. Ci tengo a precisare che per questa recensione ho ascoltato qualche parere di amici a cui ho fatto sentire l'album e abbiamo avuto tutti la stessa opinione chi più chi meno.



VOTO: 53/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 30/03/11
GENERE: hardcore/metal /progressive
SITO WEB: www.myspace.com/shadowsinheaventorino RECENSORE: Mattcore


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ANCESTRAL STIGMATA - the second son of god

3/27/2011

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ANCESTRAL STIGMATA
The second son of god



Siamo di fronte al solito gruppo tecnicamente molto preparato che fa dei cambi di ritmo e dei passaggi con tempi dispari una delle caratteristiche del suo post-death-thrash-progressive-core (le categorie non mi piacciono, forse perché non le so usare… ma qualcosa bisogna pur scrivere per far capire seppur vagamente di cosa stiamo parlando), con canzoni che arrivano anche a sfiorare i 9 minuti. Come capita spesso anche in questo disco non mancano certo spunti di pregio, parti tranquille, a-soli rilevanti e produzione ottima,  ma stringi stringi dopo qualche ascolto non c’è stato niente che mi abbia invogliato a rimetterlo nel lettore. In sintesi mi sento di consigliarlo solo a chi ama il genere.


VOTO: 60/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 28/03/11
GENERE:  death/prog/thrash
SITO WEB: www.myspace.com/ancestralstigmatamusic
RECENSORE: Pino F.


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THE SHIVER - A new horizon

3/27/2011

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 Il progetto The Shiver nasce nel 2005 quando Faith (cantante e compositrice) ha unito le forze con Francesco Finch Russo (batterista) per dare una forma alle loro idee di musica.

Dopo la promozione del primo demo "Shade's Changing" Carlo Bellotti nota la band e ha deciso di includere nel roster “Alkemist Fanatix Europe” .

Nel 2007 i The Shiver hanno firmato un contratto con la UK Division Records (UK) ed hanno pubblicato il loro album di debutto "Inside" nel gennaio del ‘08 che ha ottenuto una distribuzione a livello mondiale. A seguito di un tour nel Regno unito, la band si trova con molte recensioni e molti articoli che parlano di loro sulla carta stampata di settore e su webzine e fanzine oltre che a riviste di tiratura nazionale ed internazionale. 

Nel dicembre del '08 the Shiver inizia la nuova sessione di registrazione al West Link Studio (PI, Italia). Faith e Finch hanno collaborato, per questo album, con Alessandro Paolucci (Raw Power) come produttore e bassista mentre le chitarre sono suonate da Stefano Tocci (Incoming Cerebral Overdrive) i quali hanno dato il loro apporto all’arrangiamento delle canzoni. "A New Horizon" è uscito per la Reality Entertainment negli Stati Uniti e Aural Music/Dreamcell11 in Europa e in tutto il mondo pubblicato da Warner Chappell Music Worldwide. Nel settembre 2009 Reality Entertainment ha iniziato la distribuzione on-line per "A New Horizon". 09/03/2010 "A New Horizon" è finalmente in Europa e in altri 21 paesi con Aural Music / Dreamcell11. In ottobre i The Shiver girano il secondo video-clip "The Fragile suond” (il primo era di “Crushing Down”) e durante l'inverno la band pubblicherà una versione acustica della canzone "Through This Cold Water" realizzato in collaborazione con Vincenzo Mario Cristi (Vanilla Sky) e facendo anche il videoclip. Nel novembre del 2010, "A New Horizon" è distribuito e promosso da RoadRunner Records Benelux.

Fondamentalmente il platter è una forma più aggraziata e barocca delle sonorità tipiche degli Evanescence e dei Lacuna coil: un album che scorre molto bene e che a più riprese permette di carpire una certa rabbia e una certa aggressività anche vocale da parte di Faith, frammista a tranquillità e a parti evocative ed ambient, quindi tutt’altro che un prodotto preconfezionato o tipico del mainstream. 

Basti ascoltare la opener “in obscurity” per farsi un’idea di come Faith mischia la sua voce più cristallina con quella gutturale e rabbiosa cosa che farà a più riprese durante il cd. Inoltre si notano le capacità del duo Faith + Finch a livello compositivo, ripeto, orientato verso gli Evanescence ma senza presentare una fotocopia della band, dando quindi anima e corpo ad un prodotto assolutamente a se.

Altra canzone degna di nota , non solo perché è il primo singolo e video, “Crushing down” è molto catchy e radio oriented, ma rende merito alle capacità canore e compositive di Faith e della band. “Empty people empty words” ha un refrain che resta adeso al cervello e non lo lascia facilmente, con l’aggiunta di un suono disturbante vero la fine della canzone che ne caratterizza la forza intrinseca. Per “The fragile sound” mi vengono in mente accostamenti con Emily Autumn, fatte le dovute proporzioni, in versione elettrica ed elettrificata. “Bring me de horizon” pezzo che è completamente differente da tutto ciò che The shiver ha presentato negli altri 11 pezzi, pezzo molto evocativo e quasi strumentale nel quale Faith usa la voce più come strumento aggiuntivo che non come voce “standard”.

In definitiva, questi 12 brani che compongono A New Horizon sono un acquisto azzeccato e di qualità molto alta, ve lo consiglio se decidete di provare una novità, senza avere la sorpresa di aver mal investito i vostri soldi.

VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 23/03/11
GENERE: gothic rock
SITO WEB: www.myspace.com/theshiverband
RECENSORE: Alessandro Schümperlin


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DISEMBODIMENT - sampler

3/27/2011

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Ma questi chi sono, i Death Angel? No perché a giudicare dalle foto del booklet, sembrano di origine asiatica come i summenzionati thrashers “americani”.

E difatti sono anche loro filippini, come recita la loro bio. Formatisi solo nel 2009, la band si rifà a terroristi sonori quali Archgoat, Abscess e Impetigo tra le proprie influenze, per un death/grind che o lo si ama o lo si odia, è senza compromessi e i pezzi, della durata di due minuti e mezzo al massimo, non lasciano scampo al povero malcapitato ascoltatore.

O sono io che non ho digerito l'assenzio del dopo cena, oppure i nostri hanno qualcosa di retrò nei loro assoli e in qualche parte di riff; infatti nella prima “Humanity in chunks” c'è un breve rimando a qualcosa di Hendrix (sì avete letto bene), seppur per qualche secondo nell'assolo, rivisto poi nel contesto estremo. Più di un'impressione, la mia. Ah, questo assenzio...

VOTO: 60/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 22/03/11
GENERE: death grind metal
SITO WEB: www.myspace.com/disembodimentgrind
RECENSORE: Jurgen Kowalski


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UNTIL GRAVES - In your name

3/27/2011

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Strano questo gruppo thrash/death, attivo da inizio 2010...perché a ritmiche prettamente thrash metal, ed a voci death, incorpora assoli che rendono più “classic” il tutto oltreché melodico.

E allora dov'è la stranezza? E' che la band dimostra una discreta personalità pur non inventando nulla di nuovo. Complici anche inserti di tastiera che giocano su motivi malinconici e decadenti (il brano “In your name” ricorda qualcosa dei Crematory, ma ha anche un retrogusto da primi Amorphis, periodo “Tales from the thousand lakes”).

Quindi direi senza mezzi termini che il melodic death dei Nostri non si rifà alla scena di Goteborg, ma è più da visioni autunnali e semi-crepuscolari, non perdendo mai di vista la base thrash, che sostiene le composizioni senza far perdere un'oncia d'impatto; alcune voci pulite, come ad esempio nella bellissima “Only cries”, fanno trasparire alcune influenze d'ascolti nel gothic e nel dark.

Un buon primo passo direi, accompagnati dal piano e da questi chitarroni che portano in una dimensione oscura. Bravi.

  VOTO: 72/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 22/03/11
GENERE: thrash death metal
SITO WEB: www.myspace.com/untilgravesband
RECENSORE: Jurgen Kowalski


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IMPALED BITCH - Scavenger of corpse promo before emblema tic P.2

3/27/2011

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La letteratura di genere direbbe questo sugli Impaled Bitch: sound granitico! Scendiamo nel dettaglio di questa affermazione. Le oscure sonorità che i nostri, capitanati da SoSo, hanno prodotto in questo disco si muovono in ambienti violenti e aggressivi, toccano anche sonorità più intime; il solo di chitarra in apertura ci trasporta in ambienti oscuri e disperati. Godsuck è indiavolata a tal punto che l’ascoltatore viene fiondato davanti a un muro sonoro che trita e ritrita, con un Totò d’annata sullo sfondo, i timpani. Socialmente impegnati nelle tematiche, il sound è bello tirato, dal trash al black più buio, il risultato è sopra le righe. Il filo conduttore è: potenza e aggressività, bei soli di chitarra e cantato potente si alternano a intramezzi di voci prese da film e da telegiornali. “Liberati” è un riffone molto incalzante dalle sonorità decadenti, il chitarrista ha decisamente superato la prova. Un lavoro ben riuscito, non è il solito prodotto dalle forti tinte di genere molto “autoreferenziali”; è aperto a più letture, proponendoci un “trait d’union” tra esperienze black e sonorità a tratti trash-mosh. A differenza di molti progetti di questo tipo l’ascolto non è tedioso per l’ascoltatore, anzi i cambi ci fanno apprezzare il lavoro compositivo dei nostri che si sono avvalsi anche della collaborazione della nostra Martina. Bene!

VOTO: 85/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 21/03/11
GENERE: death metal
SITO WEB: www.myspace.com/impaledbitch
RECENSORE: Zak


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SOSO - Demo acustico

3/27/2011

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Decisamente un passo indietro questo demo “elettro acustico” rispetto alla produzione degli Imapled Bitch del nostro Soso: il nostro certamente è, senza ombra di dubbio, tecnicamente preparato. Le song scivolano via senza stuzzicarmi più di tanto, ma sono comunque interessanti. Da questo lavoro esce fuori l’aspetto più intimo del chitarrista degli “I. B.” che si mette alla prova con un discreto lavoro solista. Le quattro tracce tuttavia non riescono a colpirmi più di tanto (ho ascoltato tanti e tanti dischi di chitarristi solisti che mi suona tutto un po’ "gia fatto"). Comunque in conclusione è buona la prova del nostro che con maestria forgia un “buon demo” e ci da prova del suo approccio eclettico e versatile come chitarrista e compositore.

  VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 21/03/11
GENERE: acustico
SITO WEB: www.myspace.com/impaledbitch
RECENSORE: Zak


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CRIMES - sottoterra

3/27/2011

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Disco che consiglio a tutti gli appassionati del trash-metal. Vi dico subito il perche! Dalla prima all’ultima nota le mie casse risuonano delle suddette frequenze. Non voglio dire che i nostri sono dei dinosauri (come il sottoscritto), anzi, sono dei giovanissimi che sanno osare; il doppio pedale ruggente ci fa rimpiangere i bei tempi, quando si registrava su Dat (per non dire presa diretta) e si parlava in analogico. È un tuffo nella storia del genere. Le song viaggiano su riff taglienti e col cantato in italiano (quasi una rarità per il genere) meritano la giusta attenzione. I suoni ruvidi e un sound accattivante fanno del disco un lavoro interessante. Le tematiche dei testi attingono alla letteratura di genere: rabbia e voglia di rompere le catene che ci legano a una realtà che non è più vissuta ma subita, parola dei Crimes.

VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 21/03/11
GENERE: trash metal
SITO WEB: www.myspace.com/crimesband
RECENSORE: Zak


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IMPALED BITCH - Emblematic part I

3/27/2011

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Quando ascolti un disco degli I.B. sai già cosa aspettarti: terrorismo sonoro, ritmiche oltre il muro del suono, voci inumane, e tanto, tanto sangue. Questa volta SoSo, musicista che sta dietro a questo one man project, ha voluto esagerare e ci ha regalato un'inaspettata evoluzione sonora, nella quale ha leggermente rallentato il metronomo sui pezzi, ed ha aggiunto qualche ritmica di estrazione puramente più thrash ed assoli melodici di stampo heavy metal classico (!!!).
Eppure il nostro macellaio di fiducia non ha perso né lo smalto per pestare come in passato -ascoltare “Do you want palloncino?” ed “Emo-rroidi”) né lo spirito ironico che l'ha sempre contraddistinto (l'intro della stessa “Emo-rroidi” con spoken words di Lino Banfi è spettacolare); le influenze sono sempre più o meno quelle di un tempo: Putrid Pile, Dying Fetus, Cannibal Corpse, Waco Jesus. Ma stavolta il lavoro è globalmente migliore, sia per le registrazioni, ma anche per l'artwork della copertina, che danno un tocco più professionale al tutto, anche se noi si è qui per parlare soprattutto di musica. Botta.

VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 25/02/11
GENERE: death metal /grindcore
SITO WEB: www.myspace.com/impaledbitch 
 RECENSORE: Jurgen Kowalski


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First Post!

3/27/2011

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