Wild future
E’ sempre un problema dover dare delle notizie non sempre belle, specie se di fronte si sentono e si percepiscono delle grandi potenzialità …
Direi, a questo punto ,che prendendo spunto dal titolo del loro demo,: spero che il futuro de Turbo Rexx sarà parecchio selvaggio, perché il presente non è certamente selvaggio o non come se lo sono immaginato.
La band ha una data di nascita piuttosto recente (2010) ma ha tra le mani una buona serie di attività live, purtroppo in questi tre pezzi presentati nel loro demo, non c’è il riscontro in termini di accuratezza dei suoni e di alcuni arrangiamenti.
I tre pezzi “The haunting starting now”, “Wild future” e “The ancent story” hanno il primo grossissimo problema legato alla voce, o per meglio dire agli effetti vocali che sono stati utilizzati. Troppo chorus e troppo riverbero, fino a far sembrare che il cantante è in una chiesa a cantare …
Le chitarre hanno, dalla loro, degli effetti che impastano il suono anche durante gli assoli, come del resto il basso non si percepisce bene, ad esclusione di alcune cavalcate alla Iron Maiden. La batteria, anch’essa troppo ovattata, non rende come dovrebbe e potrebbe. Par quasi, creando una metafora ad hoc, che il bruco si sia trasformato in crisalide, ma non abbia ancora voluto trasformarsi in farfalla.
La band comunque presenta delle canzoni, che ai fans di Judas Priest, Iron Maiden (specie il periodo Paul Di’Anno) e il thrash germanico anni ottanta in genere. Consiglio spassionato aggiuntivo: attenzione a non “rimestare troppo il calderone”, ovvero va bene decidere di fare musica anni '80, ma si rischia poi di esser categorizzati nel "già visto" e quindi considerati troppo “vecchi”, ma credo che i presupposti ci siano per non cascare in questi stereotipi. Purtroppo, torno a rimarcarlo, quello che qui è mancato è la cura e l’accortezza per i suoni e gli effetti.
Magari sarebbe stato il caso investire alcune ore in più in mixaggio e post produzione, anche per un semplice Demo, perché ogni singola produzione è a tutti gli effetti non solo la cartina tornasole della band, ma anche, e soprattutto, il biglietto da visita della band.
Sono certo, che la voglia di emergere il gruppo ce l’ha, si può notare nell’energia che i pezzi hanno, ma il problema principale, credo, che abbia reso “zoppo” il demo è la fretta con cui è stato presentato al pubblico.
Le idee ci sono, ma la registrazione e la post produzione sono ancora troppo raffazzonate; consigliatissimo a chi è fan die hard del periodo 1980-1985 del vecchio heavy metal classico e se ne frega di sentire nel 2011 un lavoro registrato non benissimo, ma agli altri consiglio di attendere una nuova produzione dei Turbo Rexx, magari più curata.
VOTO:50/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 28/10/11
GENERE: thrash/speed metal
SITO WEB: http://www.facebook.com/pages/Turbo-Mass/121334451277025 RECENSORE: Alessandro Schümperlin