RAINFALL
Fading frames
I Fading Frames sono un gruppo melodic metal dagli spunti progressivi provenienti da Tivoli (Roma), L’attuale line-up è costituita da: Francesca (voce), Emanuela (chitarra e cori), Veronica (basso), Giorgio (tastiere), Paolo (batteria), e propongono un album di sette track registrato e missato nel febbraio 2011.
Con un sound che si rifà ai gruppi storici del genere – a me mi hanno fatto venire in mente in particolare gli Hamka di Elisa C. Martin - quindi un tappeto ritmico sempre complesso e ricercato, ritmiche chitarristiche che pescano da vari spunti, dal tappeto arpeggiato alle plettrate più cattive, voce alta anche se evita esasperazioni operistiche, canzoni non lunghissime ma articolate, differenti atmosfere e ritmi che si succedono senza sosta – forse però senza una logica rigorosissima, manca un po’ di senso della direzione in alcuni frangenti.
Personalmente ho apprezzato molto i pezzi più aggressivi e tirati, per lo meno nel complesso, come Recoil e Shifted Reality, non mi ha coinvolto più di tanto invece il pezzo d’apertura The Eos Temple, e il pezzo lento, Gravity, pezzi che contengono delle buone idee ma assemblate in modo che non rimanga molto in testa dopo l’ascolto. E in effetti il difetto del disco è tutto qui, che è poi quello tipico del genere: la classica freddezza di fondo. Però per il gruppo, e per gli appassionati del genere, l’obiettivo è stata raggiunto, adesso bisognerebbe cercare o delle soluzioni più personali, oppure delle linee melodiche davvero azzeccate, che in questo album ci sono ma in modo un po’ desultorio.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/03/12
GENERE: prog metal melodic
SITO WEB: http://www.facebook.com/rainfallroma?sk=app_2405167945
RECENSORE: Alemetal
Fading frames
I Fading Frames sono un gruppo melodic metal dagli spunti progressivi provenienti da Tivoli (Roma), L’attuale line-up è costituita da: Francesca (voce), Emanuela (chitarra e cori), Veronica (basso), Giorgio (tastiere), Paolo (batteria), e propongono un album di sette track registrato e missato nel febbraio 2011.
Con un sound che si rifà ai gruppi storici del genere – a me mi hanno fatto venire in mente in particolare gli Hamka di Elisa C. Martin - quindi un tappeto ritmico sempre complesso e ricercato, ritmiche chitarristiche che pescano da vari spunti, dal tappeto arpeggiato alle plettrate più cattive, voce alta anche se evita esasperazioni operistiche, canzoni non lunghissime ma articolate, differenti atmosfere e ritmi che si succedono senza sosta – forse però senza una logica rigorosissima, manca un po’ di senso della direzione in alcuni frangenti.
Personalmente ho apprezzato molto i pezzi più aggressivi e tirati, per lo meno nel complesso, come Recoil e Shifted Reality, non mi ha coinvolto più di tanto invece il pezzo d’apertura The Eos Temple, e il pezzo lento, Gravity, pezzi che contengono delle buone idee ma assemblate in modo che non rimanga molto in testa dopo l’ascolto. E in effetti il difetto del disco è tutto qui, che è poi quello tipico del genere: la classica freddezza di fondo. Però per il gruppo, e per gli appassionati del genere, l’obiettivo è stata raggiunto, adesso bisognerebbe cercare o delle soluzioni più personali, oppure delle linee melodiche davvero azzeccate, che in questo album ci sono ma in modo un po’ desultorio.
VOTO: 70/100
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 18/03/12
GENERE: prog metal melodic
SITO WEB: http://www.facebook.com/rainfallroma?sk=app_2405167945
RECENSORE: Alemetal