THIRD SIN
EP
Meravigliosa entrata discografica per i trevigiani Third Sin, metal band che in un solo EP è riuscita a mescolare il trash classico con le più recenti sonorità nu metal e crossover di Korn, Rammstein e System of a Down. Da musicista credo che l'unico modo per creare qualcosa di nuovo, apartitico e laico sia contaminare le sonorità tipiche di un genere portante con quelle dei sottogeneri; i Third Sin ne sono un esempio diretto e evidente. Il risultato ottenuto è un EP incazzatissimo e incredibilmente energico, caratterizzato da velocissimi e frequenti cambi di ritmica: dal martellante tu-pa tu-pa al lento e pesante hardcore. Tutto ciò rispecchia l'andamento dinamico della voce e dei cori , da limpide melodie pulite a incalzanti growl slipknotiani.
Uno dei punti di forza dell' Ep (che dal giorno in cui l'ho ricevuto suona incessante nello stereo) è l'assoluta mancanza di monotonia e staticità ma, al contrario, ti coinvolge al massimo lasciandoti letteralmente senza fiato. Quattro canzoni di energia e violenza allo stato puro “ The broken helmet song”, “Lonely redemption”, “Reject society” e Black island” accompagnate da un'immancabile ballad alla Nothing else matter, cioè “Sloth”.
Credo sia un ottimo disco per questi 5 ragazzi (Christopher, Marco, Riccardo, Marco, Samuele) a cui auguro le migliori possibilità di successo che dovrebbero essere ricercate di più all'estero che tra il pubblico italiano ancora immaturo, anche se in Italia abbiamo bisogno di buona musica, e credo che i Third sin potrebbero dare a tutti noi un po' di speranza...fortunatamente in Italia esistono ancora i gruppi con i coglioni!
VOTO: 4,5/5
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 7/03/12
GENERE: metal/thrash
SITO WEB: http://www.facebook.com/pages/Third-Sin/125663751141?sk=wall RECENSORE: C.G.
EP
Meravigliosa entrata discografica per i trevigiani Third Sin, metal band che in un solo EP è riuscita a mescolare il trash classico con le più recenti sonorità nu metal e crossover di Korn, Rammstein e System of a Down. Da musicista credo che l'unico modo per creare qualcosa di nuovo, apartitico e laico sia contaminare le sonorità tipiche di un genere portante con quelle dei sottogeneri; i Third Sin ne sono un esempio diretto e evidente. Il risultato ottenuto è un EP incazzatissimo e incredibilmente energico, caratterizzato da velocissimi e frequenti cambi di ritmica: dal martellante tu-pa tu-pa al lento e pesante hardcore. Tutto ciò rispecchia l'andamento dinamico della voce e dei cori , da limpide melodie pulite a incalzanti growl slipknotiani.
Uno dei punti di forza dell' Ep (che dal giorno in cui l'ho ricevuto suona incessante nello stereo) è l'assoluta mancanza di monotonia e staticità ma, al contrario, ti coinvolge al massimo lasciandoti letteralmente senza fiato. Quattro canzoni di energia e violenza allo stato puro “ The broken helmet song”, “Lonely redemption”, “Reject society” e Black island” accompagnate da un'immancabile ballad alla Nothing else matter, cioè “Sloth”.
Credo sia un ottimo disco per questi 5 ragazzi (Christopher, Marco, Riccardo, Marco, Samuele) a cui auguro le migliori possibilità di successo che dovrebbero essere ricercate di più all'estero che tra il pubblico italiano ancora immaturo, anche se in Italia abbiamo bisogno di buona musica, e credo che i Third sin potrebbero dare a tutti noi un po' di speranza...fortunatamente in Italia esistono ancora i gruppi con i coglioni!
VOTO: 4,5/5
PUBBLICAZIONE RECENSIONE: 7/03/12
GENERE: metal/thrash
SITO WEB: http://www.facebook.com/pages/Third-Sin/125663751141?sk=wall RECENSORE: C.G.